Corriere della Sera

Armstrong ammette il primo imbroglio ventidue anni dopo

- Marco Bonarrigo

Drug Classic e la CoreState in linea e la K.Mart, a tappe) erano adatte a corridori con caratteris­tiche del tutto diverse tra loro. Armstrong smentì le leggi della fisiologia e incassò il mega assegno sul palco di Philadelph­ia. Sul «Corriere»

La pagina del «Corriere della Sera» del 13

dicembre 2013 in cui si smaschera per la prima volta

la combine di Armstrong

Di quella vittoria si chiacchier­ò molto, ma senza seguito. Fino a quando, nel dicembre 2013, il Corriere della Sera rintracciò uno per uno gli italiani presenti all’ultima gara. Erano profession­isti del team Mercatone Uno in cerca di fortuna negli Usa. Roberto Gaggioli, il favorito: «Lance mi disse che voleva vincere a Philadelph­ia. Promise 100 mila dollari e rispettò i patti. Ricevetti i soldi pochi mesi dopo, in Italia. Bussò alla mia camera d’albergo con un panettone in mano. Era maggio. Mi augurò merry Christmas ridendo. Dentro c’era il denaro in contanti. Lo divisi con la squadra e il personale. A me ne rimasero 10-12 mila». Simone Biasci, il più veloce: «Ero in fuga con Lance e altri azzurri. Lui trattò con Angelo Canzonieri: guadagnamm­o più noi in un giorno che i nostri compagni in tutto il Giro d’Italia » . Roberto Pelliconi: «Canzonieri e Lance si misero d’accordo per 50: Angelo pensava dollari, Lance lire. Ci diede 50 milioni, risparmian­do il 40% col cambio favorevole». Massimo Donati: «Ero giovane, non feci domande. Mai più guadagnato così tanto in una corsa».

Con la traduzione dell’articolo Eroe caduto A Lance Armstrong, 44 anni, texano, sono stati tolti i 7 Tour de France vinti in carriera (Bettini)

del Corriere sul tavolo del procurator­e federale, incalzato da Paul Scott, uno dei legali di Landis, Armstrong ha ammesso la combine, spostando parte delle colpe sul direttore sportivo dell’epoca, Jim Ochowicz: «Credo sia stato Jim, assieme a Phil Anderson, a negoziare l’affare con la Coors Light, una delle squadre avversarie. Fu lui stesso a dirmelo». Poi Lance ha risposto con un secco «sì» alla domanda di Scott, che gli chiedeva

Messo alle strette Inchiesta partita da un articolo del «Corriere» Lance ora rischia fino a 100 milioni di multa

se anche alla Coors Light fosse stato, in pratica, chiesto di rinunciare a fare la corsa. Ochowicz, oggi team manager dello squadrone BMC, nega: «Conosco la storia, ma personalme­nte non c’entro nulla».

Lo scopo del processo è dimostrare che la continuità dei comportame­nti fraudolent­i di Lance Armstrong l’ha portato a compiere un « False Claim Act», una frode contro lo Stato federale. Reato pesante: l’entità dei risarcimen­to è stimata tra i 35 e i 100 milioni. Ce ne vogliono di Million Dollar Race per pagarli tutti.

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