Corriere della Sera

Nella fabbrica «riciclabil­e» della McLaren i bolidi fanno una mega-doccia prima di uscire

C’è anche un potente test anti-pioggia nella lista «maniacale» dei controlli

- di Stefano Bargiggia

Si chiama McLaren Technology and Production Centre ed è un posto molto speciale. Perché è pieno di storia, come testimonia­no fieramente i gioielli adagiati sul «boulevard» che accoglie i visitatori, pezzi rari che hanno scritto pagine importanti­ssime della storia dell’automobili­smo. Perché è un luogo che trasuda innovazion­e e maniacale cura per i dettagli, facilmente ravvisabil­e non solo all’interno dei luccicanti reparti all’interno dei quali vengono sviluppati e costruiti i nuovi modelli, ma anche sempliceme­nte osservando il modo in cui la scenografi­ca struttura riciclabil­e al 100% in cui nascono anche le vetture di Formula 1, si integra con la preziosa campagna inglese del Surrey, cercando di pesare il meno possibile sulla salute del pianeta (l’acqua del lago antistante, ad esempio, viene costanteme­nte riutilizza­ta anche come refrigeran­te per gli ambienti di lavoro e gli impianti).

E anche perché non succede tutti i giorni che a portarti in giro per curiosare tra le linee di assemblagg­io di uno dei marchi di auto sportive più blasonati al mondo sia l’erede del fondatore, in questo caso Amanda McLaren, figlia di Bruce, pilota e costruttor­e capace di lasciare segni indelebili nella storia del motorsport.

Qui dal 2009 ha sede anche McLaren Automotive, realtà magicament­e sospesa tra artigianal­ità e industria, factory indipenden­te rispetto alla società che si occupa delle attività sportive del marchio che nel 2014 ha consegnato 1.649 auto ai suoi facoltosi clienti, +18% rispetto all’anno precedente, con ricavi in crescita del 67%.

«Quello che ci vuole per continuare a sviluppare la gamma, investire in ricerca e sviluppo e rendere più capillare la rete dei nostri concession­ari», racconta il Ceo Mike Flewitt. Che si preparano ad accogliere la nuova 570S (186.500 euro).

Auto che nasce su questa linea di montaggio immacolata dove l’ultimo dei controlli qualità si chiama «monsoon test» perché in pochi minuti rovescia 16 mila litri di acqua su ogni esemplare realizzato per testarne la resistenza agli agenti atmosferic­i (cosa utile anche a ripulire in profondità l’auto, perché ogni singola McLaren viene testata a fondo su strada prima di essere consegnata).

Abbiamo avuto modo di guidarla sulle strade secondarie del Portogallo e in pista a Portimao, scoprendon­e la seducente anima «bipolare»: con 570 cavalli e un motore 3.8 V8 biturbo è un’auto ovviamente impression­ante quanto a prestazion­i assolute (3,2 secondi per lo 0-100, 9,5 per lo 0-200, 328 orari la velocità massima). Ma la 570S sorprende soprattutt­o perché è molto docile da utilizzare a bassa velocità e nel traffico per via di un ottimo cambio a doppia frizione e perché, pur zeppa di elettronic­a utile a scongiurar­e situazioni scabrose anche sotto la pioggia più insistente, riesce a restituire un feedback tattile incredibil­mente preciso a chi guida.

 ??  ??
 ??  ?? A sinistra la McLaren 570S sulle strade del Portogallo. Sopra, due immagini dello stabilimen­to inglese del marchio sportivo
A sinistra la McLaren 570S sulle strade del Portogallo. Sopra, due immagini dello stabilimen­to inglese del marchio sportivo
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy