L’inchiesta sui bancari e i mediatori svizzeri: assolti gli 11 imputati
Rischiarono di essere arrestati nel 2011, ma allora il gip disse di no. Ora arriva anche l’assoluzione per gli undici imputati accusati di un’associazione a delinquere di cui avrebbero fatto parte dirigenti di banche italiane e straniere in grado di garantire «creste» su affari milionari grazie all’intermediazione della società svizzera Lutifin.
I giudici dell’undicesima sezione penale del Tribunale di Milano chiudono con l’assoluzione «perché i fatti non sussistono» il processo nato dall’inchiesta che ha portato alla scoperta anche della «banda del 5 per cento». Un filone, quest’ultimo, che la Procura di Milano ha trasmesso ai colleghi di Siena che indagano sulle irregolarità nell’amministrazione di Mps ed in cui Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, ex capo della finanza ed ex responsabile della filiale di Londra di Mps, erano sospettati di aver preso una percentuale, appunto del 5%, su ogni operazione trattata. Secondo l’accusa, tra il 2002 e il 2009 i responsabili della Lutifin e i dirigenti di banche e società di gestione del risparmio italiane e straniere si sarebbero messi d’accordo su molte operazioni finanziarie eseguite attraverso l’intermediazione della società di Lugano che acquistava titoli allo scoperto a prezzi prestabiliti dalle parti in modo da generare una plusvalenza che poi veniva suddivisa in tre tra la stessa Lutifin, il venditore e l’acquirente. Il pm Roberto Pellicano aveva chiesto nove condanne per associazione a delinquere a pene comprese tra i due anni e mezzo e l’anno e mezzo di carcere e la prescrizione dei reati per gli altri due imputati.
Il procedimento Il filone trasmesso ai pm di Siena che indagano sul Monte dei Paschi Da questa indagine nacque quella sulla «banda del 5 per cento»