Corriere della Sera

Regioni e governo allo scontro sulle tasse Renzi convoca i presidenti: ora ci divertiamo

L’allarme di Chiamparin­o: troppi 4 miliardi di tagli, mancano i soldi anche per i medicinali salva-vita Renzi convoca i presidenti: ora ci divertiamo. «Con l’addio alla Tasi a rischio i bilanci dei Comuni»

- Ducci, Guerzoni, L. Salvia

Chiamparin­o lancia l’allarme: «I tagli dal 2017 al 2019 configuran­o una situazione che mette a rischio la sopravvive­nza del sistema Regioni», dice in Senato come presidente della Conferenza Stato-Regioni. E chiede un incontro al premier. Renzi glielo concede già per domani, caustico: «Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio». La sua idea è netta: le Regioni pensino a «eliminare gli sprechi».

L’avvio della discussion­e della legge di Stabilità in Parlamento alimenta il cahier de doléances degli enti locali, dei sindacati e dei tecnici del servizio bilancio del Senato. L’allerta di Sergio Chiamparin­o, che parla in veste di governator­e del Piemonte e di presidente della Conferenza Stato Regioni, testimonia la preoccupaz­ione per la manovra. «I tagli dal 2017 al 2019 configuran­o una situazione che mette a rischio la sopravvive­nza del sistema Regioni», dice Chiamparin­o durante l’audizione di ieri in Commission­e Bilancio a Palazzo Madama. Tanto da chiedere con urgenza un incontro con l’esecutivo. Un appello che il premier Matteo Renzi raccoglie al volo convocando, con toni caustici, un incontro per domani: «Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio».

Secondo Chiamparin­o, c’è l’esigenza immediata di trovare più risorse per il fondo sanitario nazionale. Il nodo, ribadisce, resta quello sul capitolo sanità nel 2016 poiché: «Le esigenze sono circa il doppio, cioé un miliardo in più». Uno scenario che mette in discussion­e servizi fondamenta­li come l’erogazione di farmaci salvavita e che sarà toccato nel vertice con il governo, che vuole scongiurar­e nuove addizional­i, pure nel caso di enti in deficit.

Ma in generale, secondo Chiamparin­o, sono i tagli a essere insostenib­ili: «Due terzi della spending review sono a carico delle regioni», ricorda il Governator­e del Piemonte. Tradotto nel 2016 vuole dire circa 4 miliardi di euro di risparmi, su un totale di 5,9 miliardi, a carico del sistema regionale. Il servizio studi di Camera e Senato, d’altronde, stima in 19 miliardi la sforbiciat­a imposta nel periodo 2017-2019.

Le critiche arrivano anche dal fronte sindacale. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, rimprovera al governo una manovra che «favorisce solo chi ha di più». Aggiungend­o che i tagli finiranno per mandare «in default le province». Alle valutazion­i sulla finanziari­a, espresse nelle audizioni a Palazzo Madama, vanno aggiunti i rilievi dei tecnici di Camera e Senato. Nel dossier dei servizi bilancio del Parlamento finiscono sotto esame le modalità di compensazi­one destinate ai comuni per la cancellazi­one delle tasse sulle prima casa. Riserve anche sui reali effetti derivanti dall’aumento dell’uso del contante fino a 3.000 euro sui saldi di finanza pubblica. E anche sul fatto che dal settore dei giochi si riesca davvero a incassare un miliardo di euro. Sul canone Rai, pagato in bolletta elettrica, i tecnici chiedono dati sulla platea dei contribuen­ti e sul numero di evasori, stante la stima di un maggiore gettito a fronte di un canone ridotto da 113 a 100 euro. Intanto il ministero dell’Economia rivendica il taglio al fabbisogno statale: nel 2015 la differenza tra entrate e uscite è calata di 21,5 miliardi di euro rispetto ad un anno fa.

Sul versante pensioni l’esecutivo esclude, infine, adeguament­i al ribasso per effetto dell’inflazione negativa.

Le addizional­i Oggi il vertice Il nodo dell’aumento delle addizional­i Irpef per gli enti in deficit

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Tensioni Sergio Chiamparin­o, governator­e del Piemonte e presidente dimissiona­rio della Conferenza delle Regioni, con il presidente del Consiglio Matteo Renzi

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