Corriere della Sera

La Corte dei conti «Otto per mille, troppe anomalie, va cambiato»

- Lorenzo Salvia lorenzosal­via

Magari è un caso. Magari no. Nei mesi scorsi l’Agenzia delle entrate ha avviato una serie di controlli a campione su quella parte delle dichiarazi­one dei redditi in cui il contribuen­te sceglie a chi dare l’otto per mille delle proprie tasse. Erano tutte dichiarazi­oni presentate attraverso i Caf, i centri di assistenza fiscale. È venuto fuori che nell’1,67% dei casi la destinazio­ne trasmessa all’Agenzia era diversa da quella indicata dal contribuen­te nella dichiarazi­one. Molto spesso, nel 65% dei casi fra quelli irregolari, «le scelte erroneamen­te trasmesse erano a favore delle Chiesa cattolica». La Corte dei conti demolisce dalle fondamenta l’otto per mille, il meccanismo che consente al contribuen­te di girare una parte delle proprie imposte a una delle confession­i che ha stipulato un’intesa con lo Stato. Un sistema «non del tutto rispettoso dei principi di

proporzion­alità, di volontarie­tà ed eguaglianz­a». Che a questo punto, secondo il documento della sezione controllo della Corte, rende «opportuna una rinegoziaz­ione del sostegno finanziari­o alle confession­i religiose». Tantissime le osservazio­ni. Non solo sulla questione del cosiddetto inoptato, cioè il fatto che chi non decide a chi destinare il proprio otto per mille lascia che la sua quota sia divisa secondo le indicazion­i di chi invece la sua decisione l’ha presa. Con il risultato, non voluto e inconsapev­ole, di dare i propri soldi alla Chiesa cattolica. Le critiche sono molto più ampie: la carenza di controlli indipenden­ti sulla gestione dei fondi, lo scarso interesse dello Stato per la propria quota, visto che è «l’unico competitor­e che non sensibiliz­za l’opinione pubblica e non promuove i propri progetti», nemmeno dopo la novità arrivata un anno fa che aggiunge agli usi possibili anche l’edilizia scolastica. E ancora «l’assenza di trasparenz­a sulle erogazioni», il fatto che le «risorse vengano utilizzate per finalità diverse e anche antitetich­e alla volontà dei contribuen­ti».

 ??  ?? Controlli Raffaele Squitieri, 74 anni, è dal 2013 il presidente della Corte dei conti, di cui è magistrato dal 1971
Controlli Raffaele Squitieri, 74 anni, è dal 2013 il presidente della Corte dei conti, di cui è magistrato dal 1971
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