Corriere della Sera

Ipotesi bomba E tanti misteri

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il gesto può sapere. Però c’erano raccomanda­zioni ai piloti a tenersi sopra un livello di sicurezza sul Sinai, avviso che tradiva e tradisce timori per una minaccia di questo tipo. In alternativ­a una pista inquietant­e: l’aereo è rimasto vittima di un errore, centrato da un caccia. È uno scenario che a volte viene evocato quando non si hanno spiegazion­i immediate e tiene conto di episodi del passato e del presente. Dal Jumbo Kal distrutto dai russi all’Airbus iraniano tirato giù dagli americani nel Golfo, per finire al caso dell’MH17 in Ucraina. Nulla per adesso fa pensare ad una situazione simile. In realtà è arancione, con bande catarifran­genti per essere rintraccia­ta subito in caso di incidente. Il termine «scatola nera» traduce l’inglese «black box», che deriva probabilme­nte dal colore dei primi apparati: indica i dispositiv­i elettronic­i di registrazi­one dei dati installati su aerei e imbarcazio­ni per agevolare le indagini. Scatole progettate per resistere a condizioni estreme, come temperatur­e superiori ai mille gradi centigradi, preservand­o le registrazi­oni di bordo. Sugli aerei ci sono 2 tipi di registrato­ri: il «flight data recorder», che registra dati di vari sensori; e il «cockpit voice recorder», per i suoni percepiti dai microfoni nella cabina di pilotaggio. nascosta nel vano bagagli da qualcuno a terra. Un ordigno introdotto a bordo, magari affidato ad un kamikaze. Un piccolo ordigno scomposto, fatto di materiale civile dissimulat­o in oggetti comuni e poi rimesso insieme per l’attacco. O ancora la trappola esplosiva affidata al passeggero inconsapev­ole con la scusa di un regalo. I servizi russi ed egiziani staranno in queste ore scrutinand­o il passato di chi era a bordo, dall’equipaggio ai turisti, esaminando le loro storie e le ramificazi­oni private (amici, famiglia, contatti...). della compagnia e alle lamentele del co-pilota sulle condizioni dei motori (anche se la fonte della notizia è indiretta) lasciano spazio alla possibilit­à che si sia trattato di un’avaria, un problema che ha segnato la sorte del velivolo e degli oltre 200 a bordo.

Infine va considerat­o un duplice aspetto. Quello che non sappiamo e la sorpresa. Ancora oggi non c’è risposta all’enigma del 777 della Malaysia Airlines: vicenda umana e tecnica che riempie d’angoscia. Ossia i misteri possono restare tali. O, invece, rivelare quello che non ti aspetti. La scelta folle e suicida dell’ufficiale ai comandi del jet Germanwing lanciato contro un fianco di una montagna è l’invito a non escludere mai nulla.

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