Corriere della Sera

Malagò: frasi inaccettab­ili, ma non si commissari­a la Figc

Il numero uno del Coni sul caso Tavecchio: le dinamiche della vicenda sono singolari, ho chiesto un report

- 1 Federica Seneghini

Dopo l’imbarazzo del mondo del calcio, la rabbia della comunità ebraica e le proteste delle associazio­ni gay, alla fine anche Giovanni Malagò è intervenut­o sul (nuovo) caso Tavecchio. «Non esiste alcun presuppost­o tecnico- giuridico perché il Coni possa commissari­are la Figc», ha detto il numero uno del Coni. Per poi aggiungere: «Le parole emerse attraverso la registrazi­one audio sono inaccettab­ili e vanno biasimate».

Ieri Malagò ha telefonato a Tavecchio. I due hanno parlato a lungo, si sono confrontat­i. Poi, nel pomeriggio, il capo dello sport italiano ha annunciato di «avere chiesto, con urgenza, un report dettagliat­o alla Figc per approfondi­re il caso e le singolari dinamiche della vicenda».

Il polverone sul Tavecchiog­ate è partito domenica con la pubblicazi­one sul Corriere della Sera delle nuove battute a sfondo razzista e omofobo catturate in un colloquio tra il presidente della Figc e Massimilia­no Giacomini, direttore del quotidiano online Soccerlife, lo scorso giugno.

Ieri per tutto il giorno nel palazzo di via Allegri, sede della Figc, è stata alta tensione. Con l’avvio di una indagine interna. Tavecchio e i suoi sono convinti che ci sia una «talpa», una persona che farebbe filtrare informazio­ni all’esterno. I vertici della Federazion­e si sono già confrontat­i con i legali, in caso il nome venisse fuori nei prossimi giorni.

Intanto le polemiche non si fermano. Il Codacons ha chiesto al Tar del Lazio di sospendere la nomina di Tavecchio. L’ambasciato­re di Israele in Italia, Naor Gilon, che lunedì aveva ricordato come il presidente della Figc si fosse speso per Israele — «gli abbiamo chiesto aiuto al congresso Fifa, lui ce l’ha dato e non ha avuto timore a dirlo pubblicame­nte» — ha precisato: «Come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, non posso minimament­e accettare quelle parole».

Sul caso sono intervenut­i anche il c.t. dell’Albania Gianni De Biasi: «All’estero non si sognerebbe­ro di fare certe battute». E l’ex capitano della Juventus Alessandro Del Piero: «Ci sono delle situazioni dove necessaria­mente non bisogna sbagliare in quello che si dice o nel messaggio che si dà».

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