Malagò: frasi inaccettabili, ma non si commissaria la Figc
Il numero uno del Coni sul caso Tavecchio: le dinamiche della vicenda sono singolari, ho chiesto un report
Dopo l’imbarazzo del mondo del calcio, la rabbia della comunità ebraica e le proteste delle associazioni gay, alla fine anche Giovanni Malagò è intervenuto sul (nuovo) caso Tavecchio. «Non esiste alcun presupposto tecnico- giuridico perché il Coni possa commissariare la Figc», ha detto il numero uno del Coni. Per poi aggiungere: «Le parole emerse attraverso la registrazione audio sono inaccettabili e vanno biasimate».
Ieri Malagò ha telefonato a Tavecchio. I due hanno parlato a lungo, si sono confrontati. Poi, nel pomeriggio, il capo dello sport italiano ha annunciato di «avere chiesto, con urgenza, un report dettagliato alla Figc per approfondire il caso e le singolari dinamiche della vicenda».
Il polverone sul Tavecchiogate è partito domenica con la pubblicazione sul Corriere della Sera delle nuove battute a sfondo razzista e omofobo catturate in un colloquio tra il presidente della Figc e Massimiliano Giacomini, direttore del quotidiano online Soccerlife, lo scorso giugno.
Ieri per tutto il giorno nel palazzo di via Allegri, sede della Figc, è stata alta tensione. Con l’avvio di una indagine interna. Tavecchio e i suoi sono convinti che ci sia una «talpa», una persona che farebbe filtrare informazioni all’esterno. I vertici della Federazione si sono già confrontati con i legali, in caso il nome venisse fuori nei prossimi giorni.
Intanto le polemiche non si fermano. Il Codacons ha chiesto al Tar del Lazio di sospendere la nomina di Tavecchio. L’ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, che lunedì aveva ricordato come il presidente della Figc si fosse speso per Israele — «gli abbiamo chiesto aiuto al congresso Fifa, lui ce l’ha dato e non ha avuto timore a dirlo pubblicamente» — ha precisato: «Come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, non posso minimamente accettare quelle parole».
Sul caso sono intervenuti anche il c.t. dell’Albania Gianni De Biasi: «All’estero non si sognerebbero di fare certe battute». E l’ex capitano della Juventus Alessandro Del Piero: «Ci sono delle situazioni dove necessariamente non bisogna sbagliare in quello che si dice o nel messaggio che si dà».