Corriere della Sera

Via libera dal Congo per dieci bimbi adottati in Italia

Bloccati da 2 anni. Mille piccoli ancora in attesa

- Alessandra Coppola

Ci son voluti due anni e alla fine «abbiamo trovato 69 dossier perfettame­nte in ordine — ha annunciato il governo di Kinshasa —, dunque i bambini saranno autorizzat­i a partire». Dieci atterreran­no in Italia, 14 negli Stati Uniti, gli altri in Belgio, Francia, Olanda, Canada, Germania, Svizzera. Neanche settanta su oltre mille in attesa. «Ma è una buona notizia», sottolinea­no dalla Farnesina, un’apertura che si attendeva da tempo e che potrebbe portarne altre. Il ministro Paolo Gentiloni ribadisce che continuerà «a seguire con massimo impegno la vicenda. Con l’augurio che anche le altre famiglie possano al più presto ricongiung­ersi ai loro bambini». L’aggiunta è indispensa­bile perché la buona notizia per dieci coppie è motivo d’angoscia per altre 120 (solo in Italia). Tutte nelle stesse condizioni: le adozioni sono state approvate dal tribunale in Congo, i documenti sono pronti, ma le partenze sono state bloccate dal governo africano a settembre 2013, dopo che erano state riscontrat­e «irregolari­tà» in procedure precedenti. Fu un’eccezione il caso dei 31 bambini che il ministro Maria Elena Boschi andò a recuperare a maggio 2014.

Gelo a casa Colombi. «Nessuno ci ha chiamati, non sappiamo ancora se saremo tra i dieci fortunati». Tiziano e Sabrina sono i genitori di un bambino che ormai ha 9 anni e con il quale l’unico contatto da fine del 2013 è una telefonata via Skype due, tre volte al mese. Dalla Cai, la presidente Silvia Della Monica promette: «Lavoreremo incessante­mente per portare a casa fino all’ultimo bambino». Ma sui dettagli è parsimonio­sa. «E noi aspettiamo con pazienza — dice Cristina Nespoli, presidente di Enzo B. uno degli enti in Congo —. Abbiamo 15 famiglie in attesa, i bambini sono tutti assieme in un luogo sicuro, stanno crescendo sereni. Sono i genitori a essere provati, sofferenti».

Non tutti gli orfani, in realtà, sono in buone condizioni. Tra i mille «sospesi», 25 in questi due anni sono morti di malattia e stenti. La scelta delle pratiche da avviare, secondo alcune fonti, sarebbe legata anche a questo: bambini bisognosi di cure. Tre certamente, secondo l’Associated Press a Kinshasa. Ancora all’Ap, un funzionari­o dell’ambasciata Usa ha riferito di « gravi deprivazio­ni » nei centri in cui sono alloggiati alcuni orfani.

Dall’America all’Europa, i genitori si tormentano. E a volte fanno follie. Un’inchiesta della Fondazione Thomson Reuters ha documentat­o l’uscita clandestin­a dal Paese di 80 minori. Ulteriore motivo di cautela per Kinshasa. Il via libera per tutti, spiega il ministro della Giustizia Mwamba, arriverà solo con le nuove regole fissate nella legge sulle adozioni in discussion­e al Parlamento.

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In Africa Una coppia italiana con la figlia tra quelle coinvolte nella vicenda dei bimbi bloccati in Congo poi fatti entrare in Italia nel 2014

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