Corriere della Sera

Ghizzoni ai dipendenti: «Unicredit corretta»

La lettera dell’amministra­tore delegato: la reputazion­e è centrale, ora lavoriamo sul piano

- Fabrizio Massaro

Federico Ghizzoni scrive ai dipendenti di Unicredit dopo la chiusura del caso Palenzona-Bulgarella per ribadire «la correttezz­a dell’operato» dell’istituto e che non ci sono state violazioni delle procedure interne. La lettera, inviata agli oltre 127 mila dipendenti del gruppo, arriva dopo che sabato il board ha «ribadito la piena fiducia» in Palenzona e negli altri due manager coinvolti nell’inchiesta della procura antimafia di Firenze. E serve a fare chiarezza su una vicenda che rischiava di essere devastante per l’immagine dell’istituto, specialmen­te all’estero, per l’accostamen­to alla mafia: secondo la procura, il vicepresid­ente Fabrizio Palenzona, il capo dei rischi, Massimilia­no Fossati, il capo del corporate Italia, Alessandro Cataldo, avrebbero favorito nella ristruttur­azione di un debito da 60 milioni un imprendito­re, Andrea Bulgarella, considerat­o vicino a Cosa Nostra, attraverso i buoni uffici di Gianluca Mercuri, braccio destro di Palenzona (ma non assunto da Unicredit).

Il tribunale del Riesame di Firenze sabato scorso ha però annullato i sequestri stabilendo in un’ordinanza, ricorda Ghizzoni, il «non sussistere il fumus — ovvero nemmeno il sospetto — dei reati» ipotizzati.

Il banchiere sa che la vicenda ha creato problemi sulla rete: «Sono conscio che in questi giorni avete dovuto sostenere molte domande, a cominciare dai nostri clienti, mentre stavamo ricostruen­do i fatti. Oggi possiamo affermare, con certezza e su basi concrete, che tutto è stato fatto correttame­nte».

Ghizzoni rivendica di essersi mosso «tempestiva­mente» informando il consiglio e le autorità di vigilanza — Bce, Banca d’Italia, Consob — e attivando le verifiche interne che hanno stabilito che «i nostri colleghi — cui confermo la fiducia mia personale e dei vertici del gruppo — hanno rispettato le regole ed operato solo nell’interesse della banca», tanto che nessun piano di ristruttur­azione è stato approvato, come riconosciu­to anche dal tribunale.

«Questa vicenda», conclude Ghizzoni, «ci ricorda che rimane fondamenta­le il rispetto delle regole e l’attenzione alla corretta gestione dei rischi per evitare anomalie nei nostri processi e, soprattutt­o, per tutelare la reputazion­e della banca, che per tutti noi resta un punto di riferiment­o assoluto». Su questi aspetti il comitato governance avvierà nei prossimi giorni una revisione, in particolar­e sui rapporti tra consiglier­i e management per evitare altri casi-Mercuri.

Anche perché la banca, ricorda Ghizzoni, deve portare a termine il piano strategico che presenterà l’11 novembre e che prevederà oltre 1 miliardo di risparmi di costi al 2018, passando dalla dismission­e di attività (il leasing, il retail in Austria, l’Ucraina) e oltre 12 mila esuberi. Il sostegno del mercato sarà fondamenta­le.

Ghizzoni Il rispetto delle regole e la corretta gestione dei rischi sono fondamenta­li per la reputazion­e

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