La Honda versa benzina sul fuoco «Vale ha dato il calcio a Marquez»
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Il Momento si avvicina, nessuno fa passi indietro e ci meraviglieremmo del contrario: nel saloon di Valencia si entrerà nudi e crudi, ognuno con le sue certezze, ognuno con le sue rabbie, ognuno con le sue sognate vendette. Così, mentre Valentino Rossi attende a Tavullia il pronunciamento del Tas di Losanna e Jorge Lorenzo in Spagna si allena a gestire la pressione per un Mondiale che ha praticamente in mano, la Honda ha preso una posizione ufficiale diramando un’intervista-comunicato al suo vicepresidente Shuehi Nakamoto.
Il boss — pur con guizzi di politicamente corretto in cui parla di «massimo rispetto» per Rossi e si augura che Marquez e Pedrosa arrivino primo e secondo («Non ci interessa l’ordine») per non disturbare la sfida tra i due yamahisti — la bordata la tira lo stesso: a Sepang Rossi ha dato un calcio a Marquez. Dall’articolato discorso si apprende che: 1. «Valentino ha intenzionalmente spinto Marc verso l’esterno della pista, cosa fuori dal regolamento, quindi Marc non ha avuto altra scelta che girare largo»; 2. Secondo i dati telemetrici, «Marc stava rialzando la moto per evitare il contatto con Valentino, ma la leva del freno anteriore ha improvvisamente ricevuto un colpo che ha causato il bloccaggio della ruota anteriore, questa è la ragione della caduta». 3. «Noi crediamo che il motivo di questa pressione sia il calcio di Rossi».
È un bel gancio a Valentino e a ogni eventuale politica della distensione, e per certi versi la cosa sorprende. Perché che la Honda fosse convinta delle colpe di Rossi si sapeva, ma che sia ancora convinta dell’esistenza del calcio è una posizione davvero estrema. Significa che dentro la Casa giapponese ha prevalso la linea dura di Marquez, del suo furibondo entourage e del potente sponsor Repsol. Livio Suppo, team principal Hrc, preferisce per esempio una posizione più sfumata: «Il vero problema non è se c’è stato o no il calcio, ma se c’è stato il gesto ostacolante di Marquez nei confronti di Rossi». Già. Anche perché sul calcio i dubbi li ha espressi pure la direzione corsa, peraltro accusata da Nakamoto di non essere intervenuta durante la gara.
La sostanza, comunque, è