L’ex caddie accusa Tiger «Mi trattava come uno schiavo»
Polemiche infinite Valentino Rossi, 36 anni e, a sinistra, due momenti dello scontro con Marc Marquez a Sepang (Italy Photo Press, Ansa)
che Tokyo, pur con le sue anime interne divise, è convinta che la situazione sia priva di opacità: tutte le colpe sono solo di Rossi. Marc, dice Nakamoto, «è stato accusato senza prove dopo Phillip Island» e non ha stretto patti con Lorenzo perché «ha vinto in Australia sorpassandolo e portandogli via 5 punti». Santo Marc, demonio Vale, insomma. Proprio come in Italia è santo Vale e demonio
Marc. Dov’è la novità?
Eccone invece una clamorosa e scoraggiante: gli organizzatori del Motomondiale ieri hanno pensato bene di cancellare la tradizionale conferenza stampa del giovedì alle 17, forse temendo che si trasformi in una rissa come tra i pugili alle operazioni di peso: i piloti incontreranno i media separatamente nelle proprie hospitality, evitando di incrociarsi in pubblico. Si vedranno però alle 15.30 in un meeting, assieme ai loro team manager, con il presidente della Federazione, Vito Ippolito, e il capo della organizzatrice Dorna, Carmelo Ezpeleta. Lo scopo dei gran capi è riportare ordine e serenità in un ambiente che li ha persi da tempo. Se poi sarà la famosa storia della stalla chiusa dopo che i buoi sono già scappati a 300 all’ora lo capiremo solo domenica, il giorno della verità.
Il boss
Shuhei Nakamoto, giapponese, 58 anni, ingegnere, è il vicepresidente della Honda Racing Corporation e responsabile del progetto MotoGp. In precedenza ha lavorato anche in Formula 1 Un nuovo intervento alla schiena e le anticipazioni del libro del suo ex caddie, dal quale non esce benissimo. Non è un gran periodo per Tiger Woods, il fenomeno del golf che non riesce a vincere un Major dal 2008 ed è precipitato nelle classifiche (attualmente è il 266 del mondo). Steve Williams, che ha passato al suo fianco 13 anni, lo accusa nel suo «Out of the rough» (fuori dal rough, l’erba alta dove un giocatore spera di non finire mai) di averlo trattato male e di averlo tradito. «Quando gettava il bastone senza nemmeno guardare dove fossi (nella foto), mi sentivo uno schiavo» racconta il caddie che attualmente segue il campione australiano Adam Scott. Ma è stata soprattutto la vicenda del divorzio di Tiger dalla moglie, tradita a ripetizione, ad aver lasciato il segno sul neozelandese Williams. «Avevamo un rapporto molto stretto e pensavo fossimo amici, eppure non sapevo nulla delle sue avventure extraconiugali. Tutti mi hanno accusato di averlo coperto, di averlo aiutato nei suoi tradimenti. Ho passato momenti molto difficili, tutti mi evitavano e la mia vita era diventata miserabile. Lui è stato mesi senza parlarmi, spiegarmi, poi mi ha spedito una mail nella quale mi ha chiesto scusa». Insomma, una serie di accuse, compresa quella più «leggera»: «Per anni ho tentato, inutilmente, di fargli perdere il vizio di sputare sulla buca quando non riusciva a centrarla al primo putt».