Vaticano, le altre carte rubate
Documenti trafugati e non ancora utilizzati. Il Papa: avanti determinati
Esistono altre carte segrete che possono scuotere il Vaticano: spiegano gli ultimi anni dello Ior, il forziere della Santa Sede. Documenti non ancora utilizzati. Nuovi interrogatori alla ricerca delle spie. Il Papa: avanti.
«Ho appena visto il Papa. Sue parole testuali: andiamo avanti con serenità e determinazione». Il messaggio via Twitter dell’arcivescovo Angelo Becciu arriva in serata, il Sostituto della Segreteria di Stato vaticana conferma: «Il messaggio è mio». Giusto per chiarire la situazione, con buona pace di chi fa filtrare che Francesco sarebbe «amareggiato» o addirittura «sconfortato» per la nuova fuga di documenti riservati.
Certo non è contento. Ma il pontefice, ovvio, sapeva fin dall’inizio dell’indagine, ha dato la sua «approvazione» alle misure della magistratura vaticana ed è ben deciso ad andare avanti. Al mattino, nella messa per i vescovi e cardinali morti durante l’anno, ha citato San Paolo («rivolgere il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra») e parlato del significato del servizio, «chi non vive per servire non serve per vivere», commentando il racconto biblico dei «serpenti velenosi che nel deserto attaccavano il popolo in cammino»: come il serpente di bronzo innalzato da Mosé salvava gli israeliti che erano stati morsi e lo guardavano, ha spiegato, così Gesù si paragona al «serpente innalzato» e la sua Croce vince la morte e «trasforma il male in bene». Domenica aveva parlato di «quelli che vanno in giro a seminare zizzania: credete siano felici? No, non possono».
Dopo gli interrogatori iniziati sabato e gli arresti, resta in cella monsignor Lucio Angel Vallejo Balda mentre Francesca Immacolata Chaouqui — rimessa in libertà per il venir meno delle «esigenze cautelari» e la sua «collaborazione» — è stata di nuovo interrogata ieri pomeriggio. Lei si difende: «Non sono un corvo, non ho tradito il Papa, non ho mai dato un foglio a nessuno».
Nuove «persone informate dei fatti» vengono sentite, presto le indagini coinvolgeranno altri. Ma intanto ciò che dà fastidio al Papa e ai suoi collaboratori è l’effetto dei «corvi»: il voler far passare l’idea che nulla sia cambiato, rispetto a tre anni fa.
Così il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parlando a Tv2000 ha scandito: «È un attacco alla Chiesa, a qualcuno fa paura il processo di rinnovamento che Francesco sta portando avanti: una Chiesa che comincia a essere inattaccabile su alcuni punti e credibile agli occhi anche dei non credenti. Tutto questo sta facendo perdere la ragione ad alcuni».