Corriere della Sera

«I furbetti? Il governo cerca solo lo scontro»

- L. Sal.

«Ci risiamo, il governo cerca solo lo scontro ideologico. Vuole dire al Paese “io penso alle persone che hanno bisogno mentre voi statali avete il posto fisso e non rompete le scatole”». Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl funzione pubblica, di solito non usa queste parole. Ma stavolta sembra aver perso la pazienza. Il posto fisso è un dato di fatto, però. «Ma che c’entra? La responsabi­le della più grande azienda pubblica italiana, fatta di 11.400 amministra­zioni, dovrebbe parlare di organizzaz­ione, di innovazion­e. Non di licenziame­nti».

Resta il fatto che i procedimen­ti disciplina­ri sono pochini. E i licenziame­nti una rarità. «È un problema di volontà della politica, prima di tutto. E di responsabi­lità dei dirigenti, che oggi ci pensano due volte prima di avviare un procedimen­to perché rischiano di dover pagare di tasca loro se il tribunale dà ragione al dipendente licenziato ».

È uno dei punti che il governo potrebbe cambiare.

«Lo spero. Anche perché da questo giovane governo ci aspettavam­o tanto e invece siamo qui a sentire le solite grida manzoniane».

Non è che vi lamentate solo perché, per il rinnovo del contratto, il governo ha messo pochi soldi, appena 300 milioni?

«È un altro modo per cercare lo scontro. Ma il punto non è quanto, il punto è come dai qui soldi. Bisogna fissare degli standard di produttivi­tà e di qualità del servizio. Chi sta sopra ha un incentivo chi sta sotto no. Per fare la 500 Marchionne mica ha fatto una legge». E cosa c’entra Marchionne? «C’entra c’entra. Essere tutti obbligati a lavorare su obiettivi di risultato è l’unico modo per raggiunger­e l’efficienza. Anche nel settore pubblico. E invece qui siamo a parlare di licenziame­nti, di soldi che non ci sono. Sa che le dico? I tagli lineari li faceva meglio Tremonti».

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Giovanni Faverin

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