Berlusconi vuole sfilarsi Tensioni tra Lega e FI sulla piazza di Bologna
Il premier: con quella manifestazione finirà la sua parabola
Sì. No. Forse però, chissà. Diventa un tormentone la partecipazione di Silvio Berlusconi alla manifestazione nazionale contro le politiche del governo organizzata dalla Lega per domenica a Bologna. Anche se Renzi ha già emesso il suo giudizio: «Con la sua partecipazione Berlusconi conclude la sua parabola».
Sulla effettiva presenza del leader di FI non è ancora possibile scrivere con certezza la parola fine. Infatti dopo aver annunciato — al congresso del Ppe e poi in pubblico venerdì scorso — che aveva voglia di «esserci, perché so di poter parlare a quella piazza ed è un’occasione da non perdere per riorganizzare il centrodestra», l’ex premier sembra aver cambiato idea.
Ieri, raccontano i tanti che hanno avuto modo di parlarci, il suo umore era diverso: «Meglio che non vada, meglio di no. In tanti me lo avete sconsigliato, e in effetti capisco che possa esserci rischio di contestazioni, fischi o altro. Quella non è la nostra piazza, rischia di essere solo della Lega, e non del centrodestra » , il succo del suo discorso. Nel partito, d’altronde, quasi tutti avevano mostrato dubbi, soprattutto i fautori della linea moderata fedele al Ppe, da Tajani a Romani. Ma anche dalla famiglia e dai vertici aziendali sarebbe stato suggerito lo stop, come pesano le «ragioni di sicurezza» rispetto a una piazza nella quale si teme la presenza di frange estreme di destra e di sinistra.
I tanti dubbi hanno portato a una ambigua nota diramata nel pomeriggio dal partito: alla manifestazione sarà presente «una delegazione istituzionale» di FI, non meglio specificata. In teoria potrebbe essere guidata dallo stesso Berlusconi, oppure essere limitata a capigruppo, coordinatori locali (Bernini), al presidente della Liguria Toti. Si vedrà nelle prossime ore, tenendo conto del fatto che la macchina organizzativa azzurra per portare militanti non si è fermata, dunque FI sicuramente assicurerà la sua presenza e vicinanza. E soprattutto non è confermato ma neppure smentito un faccia a faccia tra Salvini e Berlusconi prima di domenica.
È stato lo stesso leader della Lega ieri mattina ad annunciarlo, prima della mezza marcia indietro di Berlusconi che ha molto irritato lui e il suo partito, tanto che i capigruppo Centinaio e Fedriga si sono detti «stupiti e dispiaciuti che qualcuno si sfili dalla sfida a Renzi facendosi magari tentare dai canti delle sirene del Pd». Da FI replica la Bergamini: «Niente sirene, chi le ha ascoltate si è infranto sugli scogli». Ma lo stesso Salvini in serata — dopo aver protestato con più di un big azzurro — ha avvertito che «chi non è in piazza sbaglia», augurandosi e «immaginando» che il Cavaliere ci sarà. E potrebbe essere proprio l’incontro fra i due, magari già oggi, a sciogliere il nodo, partendo dai contenuti del messaggio che si vorrà mandare, dalle presenze e dalla rassicurazione che non ci si trovi davanti a una piazza ostile.
Intanto, a «offrire» a Berlusconi e ai suoi una manifestazione alternativa, a Roma e sempre domenica, è Raffaele Fitto, perché «chi va a Bologna rischia di “affidarsi” alla Lega, alle sue parole d’ordine, adottandole senza discussione», per questo «sarebbe bene che gli esponenti di FI colgano l’occasione della nostra iniziativa».