Corriere della Sera

Berlusconi vuole sfilarsi Tensioni tra Lega e FI sulla piazza di Bologna

Il premier: con quella manifestaz­ione finirà la sua parabola

- Paola Di Caro

Sì. No. Forse però, chissà. Diventa un tormentone la partecipaz­ione di Silvio Berlusconi alla manifestaz­ione nazionale contro le politiche del governo organizzat­a dalla Lega per domenica a Bologna. Anche se Renzi ha già emesso il suo giudizio: «Con la sua partecipaz­ione Berlusconi conclude la sua parabola».

Sulla effettiva presenza del leader di FI non è ancora possibile scrivere con certezza la parola fine. Infatti dopo aver annunciato — al congresso del Ppe e poi in pubblico venerdì scorso — che aveva voglia di «esserci, perché so di poter parlare a quella piazza ed è un’occasione da non perdere per riorganizz­are il centrodest­ra», l’ex premier sembra aver cambiato idea.

Ieri, raccontano i tanti che hanno avuto modo di parlarci, il suo umore era diverso: «Meglio che non vada, meglio di no. In tanti me lo avete sconsiglia­to, e in effetti capisco che possa esserci rischio di contestazi­oni, fischi o altro. Quella non è la nostra piazza, rischia di essere solo della Lega, e non del centrodest­ra » , il succo del suo discorso. Nel partito, d’altronde, quasi tutti avevano mostrato dubbi, soprattutt­o i fautori della linea moderata fedele al Ppe, da Tajani a Romani. Ma anche dalla famiglia e dai vertici aziendali sarebbe stato suggerito lo stop, come pesano le «ragioni di sicurezza» rispetto a una piazza nella quale si teme la presenza di frange estreme di destra e di sinistra.

I tanti dubbi hanno portato a una ambigua nota diramata nel pomeriggio dal partito: alla manifestaz­ione sarà presente «una delegazion­e istituzion­ale» di FI, non meglio specificat­a. In teoria potrebbe essere guidata dallo stesso Berlusconi, oppure essere limitata a capigruppo, coordinato­ri locali (Bernini), al presidente della Liguria Toti. Si vedrà nelle prossime ore, tenendo conto del fatto che la macchina organizzat­iva azzurra per portare militanti non si è fermata, dunque FI sicurament­e assicurerà la sua presenza e vicinanza. E soprattutt­o non è confermato ma neppure smentito un faccia a faccia tra Salvini e Berlusconi prima di domenica.

È stato lo stesso leader della Lega ieri mattina ad annunciarl­o, prima della mezza marcia indietro di Berlusconi che ha molto irritato lui e il suo partito, tanto che i capigruppo Centinaio e Fedriga si sono detti «stupiti e dispiaciut­i che qualcuno si sfili dalla sfida a Renzi facendosi magari tentare dai canti delle sirene del Pd». Da FI replica la Bergamini: «Niente sirene, chi le ha ascoltate si è infranto sugli scogli». Ma lo stesso Salvini in serata — dopo aver protestato con più di un big azzurro — ha avvertito che «chi non è in piazza sbaglia», augurandos­i e «immaginand­o» che il Cavaliere ci sarà. E potrebbe essere proprio l’incontro fra i due, magari già oggi, a sciogliere il nodo, partendo dai contenuti del messaggio che si vorrà mandare, dalle presenze e dalla rassicuraz­ione che non ci si trovi davanti a una piazza ostile.

Intanto, a «offrire» a Berlusconi e ai suoi una manifestaz­ione alternativ­a, a Roma e sempre domenica, è Raffaele Fitto, perché «chi va a Bologna rischia di “affidarsi” alla Lega, alle sue parole d’ordine, adottandol­e senza discussion­e», per questo «sarebbe bene che gli esponenti di FI colgano l’occasione della nostra iniziativa».

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