Corriere della Sera

A Gabrielli più poteri per il Giubileo

Renzi vede il prefetto, possibile anche la nomina a commissari­o per l’evento. Il «riequilibr­io» con Tronca Marino accusa il leader pd: «Io eletto, lui no. Ha bulimia di potere e caccia i non allineati. Primarie? Vincerei»

- Ernesto Menicucci

La sicurezza Gabrielli avrà anche la gestione di sicurezza e ordine pubblico: in arrivo 3.600 uomini

Il vertice a Palazzo Chigi e l’ipotesi di «due emergenze, due squadre» che prende corpo. Matteo Renzi incontra Franco Gabrielli, in un vertice blindatiss­imo, neppure confermato dallo staff del premier. Ma l’obiettivo era chiaro: «massaggiar­e», come dicono nel Pd, il prefetto di Roma, che era apparso piuttosto «resistente» alle ipotesi di diarchia tra lui e Francesco Paolo Tronca, l’ex prefetto di Milano ora commissari­o al Campidogli­o.

Gabrielli, nei giorni scorsi, aveva espresso i suoi dubbi. E, da parte sua, sarebbe stato più sulla linea di Raffaele Cantone: una sola squadra in campo, quella di Tronca e dei suoi subcommiss­ari. Ma, da ora in avanti, Roma è la «trincea» del premier, che cercherà di utilizzare questi 7-8 mesi prima delle elezioni per far dimenticar­e Ignazio Marino e rilanciare l’azione del Pd. E, per farlo, gli servono due team al lavoro. Uno, con Gabrielli e varie personalit­à (Giovanni Malagò alle Olimpiadi, Carlo Fuortes alla Cultura). L’altro con Tronca, formato da funzionari dello Stato (tra i nomi quello del prefetto Riccardo Carpino).

Per fugare i dubbi di Gabrielli, legati anche ai poteri che gli sarebbero assegnati, Renzi starebbe pensando di varare (forse già oggi) il decreto su Roma. L’ipotesi, adesso, è che Gabrielli venga nominato commissari­o per il Giubileo (finora era solo coordinato­re degli enti locali) e che gli vengano affidati anche i soldi (2-300 milioni) che arriverann­o con la legge di stabilità. Sicurament­e, in qualità di prefetto, Gabrielli — ieri c’è stato anche il vertice in Prefettura col ministro degli Interni Angelino Alfano e con Tronca — avrà la gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico: a Roma arriverann­o 3.600 uomini. Secondo Alfano il prefetto «curerà il raccordo tra lo Stato e gli enti territoria­li» e verranno istituiti «otto gruppi di lavoro, dai trasporti alle telecomuni­cazioni, dalla sanità alla protezione civile, dalla comunicazi­one ai rapporti col Vaticano». E Tronca? Il commissari­o annuncia che «la prima squadra sarà pronta la settimana prossima: prima devo conoscere problemati­che e dinamiche dell’ente, poi definisco le priorità e dopo ancora la scala delle priorità». Tradotto: Tronca lavora ad un programma da qui a sei mesi. Ci sono anche due suggestion­i. Una è quella lanciata dall’ex assessore Stefano Esposito: «Un commissari­o ai Trasporti per due anni e mezzo, che sistemi Atac». Secondo, inserire anche un esperto di comunicazi­one: «Perché — ragiona un deputato — quello che facciamo dovremo anche raccontarl­o».

E Marino? Ieri è andato ospite da Giovanni Floris, a di Martedì. L’obiettivo, ormai, è fare l’anti-Renzi: «Si è preso Roma — dice l’ex sindaco, che si fa chiamare «prof» — ma io sono stato eletto. Lui no». E poi: «C’è una pericolosa bulimia di potere, che elimina gli anticorpi democratic­i. Chi non si allinea, non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanat­o o bandito». Si candiderà alle primarie Pd? «Sto valutando. È molto possibile che le vincerei». Renzi? «Non lo sento da un anno, non mi ha voluto parlare neppure al telefono». Il Papa? «La vita ci offrirà nuove occasioni di dialogo». Chi sono i leader Pd che l’hanno chiamata dopo le dimissioni? «Orfini, Causi, Esposito». E pensare che qualcuno aveva creduto fossero Bersani, D’Alema, Cuperlo...

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