Arrestato Xu, il grande speculatore che «sfidava la morte» in Borsa
La sua banda ha accumulato miliardi «giocando sporco» sui listini di Shanghai
Sul ponte Per fermarlo la polizia ha chiuso al traffico il ponte più lungo del mondo (36 chilometri) Capitale Xu ha cominciato a bazzicare in Borsa nel 1993, a 17 anni, con 5 mila dollari di capitale
Per arrestarlo, la polizia cinese ha bloccato per mezz’ora il ponte oceanico sulla baia di Hangzhou, il più lungo del mondo con i suoi trentasei chilometri. È stata una fine da film per Xu Xiang, il più audace e misterioso finanziere della Repubblica popolare. L’agenzia di stampa Xinhua ha annunciato l’operazione con una notizia di poche righe: «Xu Xiang e un gruppo di sospetti sotto inchiesta per insider trading».
A 39 anni Xu ha un patrimonio di due miliardi di euro, guadagnati giocando in Borsa con i suoi hedge fund. Era noto come «il comandante della gan si dui », la squadra che sfida la morte, un gruppo di speculatori basati a Ningbo nella provincia orientale dello Zhejiang. La specialità di Xu era di entrare con una quota di minoranza in aziende quotate in Borsa a Shanghai, spingendo con vari sistemi più o meno leciti il titolo al rialzo, per rivendere subito realizzando grandi profitti. Era tanto abile che lo avevano anche definito il Carl Icahn cinese, paragonandolo al celebre corporate raider di New York.
L’ascesa del kamikaze Xu è stata agevolata dalla grande corsa della Borsa di Shanghai, che in un anno aveva battuto tutti i record guadagnando il centocinquanta per cento. Poi, a metà giugno, la bolla si è sgonfiata, gettando nello sconforto milioni di piccoli investitori cinesi e nel panico il governo di Pechino.
È cominciata la caccia ai colpevoli del crollo e siccome non si potevano addebitare le colpe al governo, che pure fino all’ultimo giorno aveva incitato la gente a convertire i risparmi in titoli, si sono accesi fari su vari operatori, prima osannati, ora vituperati e additati come traditori del «mercato con caratteristiche cinesi».
Xu Xiang è uno di questi, il più famoso. Da inizio anno, mentre lo Shanghai composite index ha guadagnato meno del 3%, il suo fondo Zexi N°1 è cresciuto del 323% (complessivamente del 3.270% da quando è stato costituito nel 2010). E lo Zexi N°3 ha fatto +382% quest’anno e 3.945% dal 2010.
Un tipo molto riservato il finanziere Xu: di lui si sa che ha cominciato a frequentare la Borsa nel 1993, a diciassette anni, con un piccolo capitale di 30 mila yuan, meno di 5 mila dollari. È arrivato a gestire fondi per decine di miliardi di yuan, con un sistema di conoscenze altolocate che gli consentivano di avere informazioni riservate, troppo riservate si dice ora che lo accusano di insider trading e manipolazione del mercato. Un altro punto di forza del miliardario era la rete familiare: dicono che molte operazioni per spingere i titoli al rialzo siano state compiute usando conti intestati a parenti, dai genitori alla moglie, a uno zio.
E pare che il finanziere stesse percorrendo il ponte sulla baia di Hangzhou, dov’è stato arrestato, per andare a Ningbo, alla festa dei cent’anni della nonna.
A Xu Xiang non piaceva la pubblicità: rifiutava le richieste d’intervista e teneva alla larga i fotografi. Ieri una sua immagine in manette, con uno strano camice da laboratorio, è stata diffusa su Sina.com, uno dei portali Internet più popolari in Cina.