Londra, Berlino e il sì a un’Europa «più lenta»
L’Europa a due velocità riconosciuta nei Trattati. E l’eliminazione della dizione «porre le fondamenta di un’Unione sempre più stretta» — che è il primo paragrafo del Trattato di Roma del 1957 — per i Paesi che stanno nella corsia lenta, che cioè non hanno adottato l’euro. Su queste linee si muoverà la Gran Bretagna nei prossimi mesi per ottenere i cambiamenti della Ue che il governo di Londra vuole raggiungere prima di indire il referendum sul rimanere o meno nell’Unione Europea. Lo ha chiarito ieri a Berlino il cancelliere dello Scacchiere del Regno George Osborne ( foto sotto). Parlava a un convegno degli industriali tedeschi. Ha scelto una platea in Germania per esplicitare alcuni concetti sui quali si muoverà il governo Cameron in quanto è a Berlino che Londra cerca l’appoggio fondamentale. E un’apertura di credito l’ha ottenuta da Angela Merkel, che ha parlato allo stesso convegno. La cancelliera tedesca ha detto di non essere «d’accordo su qualsiasi cosa» ma ha assicurato che la Germania sosterrà alcune delle domande di riforma britanniche: «Competitività e migliore funzionamento della Ue: le preoccupazioni britanniche sono le nostre preoccupazioni». Si vedrà nel concreto come questo aiuto potrà esplicitarsi, in un momento difficile per la Ue. Il primo ministro David Cameron porrà altre richieste, ad esempio su welfare state e immigrati, nei prossimi giorni. Il dato di fatto è che Frau Merkel vuole che la Gran Bretagna resti nella Ue e quindi è pronta a sostenere Cameron nella ricerca delle argomentazioni utili a fare una campagna referendaria per tenere Londra nell’Unione. Osborne ha detto che l’obiettivo del suo governo è avere scritto nei Trattati — da cambiare non necessariamente subito ma con emendamento postdatato — che l’Europa è a due velocità, in modo che chi non è nel cerchio dell’euro non sia discriminato. E che l’obbligo — anche legale — di «Unione sempre più stretta» sia abrogato per il Regno Unito e per chi non lo vuole. Gran discussione europea in arrivo.