Corriere della Sera

NUMERI E VERITÀ IN OTTOBRE I MIGRANTI DI TUTTO IL 2014

- di Maria Serena Natale msnatale@corriere.it

L’Alto commissari­ato Onu per i rifugiati ha aggiornato la conta dei migranti che a ottobre hanno preso il Mediterran­eo per raggiunger­e l’Europa a 218.394: 210.265 salpati dalle coste turche verso le isole greche dell’Egeo, 8.129 dal Nord Africa verso l’Italia. Numeri che in un solo mese hanno raggiunto il totale del 2014 (216 mila). Al confronto, il faticoso accordo tra i leader Ue sullo smistament­o di appena 160 mila richiedent­i asilo in due anni diventa la certificaz­ione di una paralisi. Sotto il peso di questi dati ieri Angela Merkel ha ripetuto in Parlamento la frase che aveva segnato la sua svolta politica e ora suona come una preghiera: «Possiamo farcela». La cancellier­a ha citato l’articolo 1 della Legge fondamenta­le tedesca: «La dignità dell’uomo è intangibil­e. È dovere di ogni potere statale rispettarl­a e proteggerl­a». È l’Europa a non crederci più. L’Europa che promette flessibili­tà di bilancio in cambio di accoglienz­a e si rassegna ai nuovi muri consegnand­o di fatto al premier ungherese Viktor Orbán la patente di leader sprezzante del politicame­nte corretto e tutore degli interessi nazionali. Le paure degli Stati e le strategie dei governi non cambiano. Non sono passati due anni da quando il Gruppo di Visegrád — Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca — insorse contro la minaccia britannica di limitare i flussi migratori dal CentroEst per arginare l’invasione di bulgari e romeni, temuti da Londra come già il fantomatic­o idraulico polacco da Parigi. A terrorizza­re stavolta sono dimensione e urgenza di una sfida che richiede regole e organizzaz­ione. I numeri. Eppure, come riconobbe lo stesso Einstein, «l’universo non è i miei numeri, come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma?». Come si mette la dignità in un bollettino di guerra?

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