Corriere della Sera

SERVE PIÙ TRASPARENZ­A NELLA TASSAZIONE DELLE MULTINAZIO­NALI

Passato un anno dallo scandalo Luxleaks manca una riforma per combattere l’elusione fiscale messa in atto da molte aziende L’Unione Europea deve agire subito a tutela delle piccole imprese

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Il 5 novembre 2014 un consorzio internazio­nale di giornalist­i rivelò pubblicame­nte che più di 500 multinazio­nali avevano concluso accordi segreti con il Lussemburg­o tra il 2002 e il 2010 — i cosiddetti tax rulings — per abbattere la loro pressione fiscale. Nasceva così lo scandalo Luxleaks, che ha suscitato fortissima indignazio­ne in Europa e nel mondo. Alcune imprese con miliardi di euro di entrate avevano infatti beneficiat­o di una tassazione effettiva di meno dell’1% sui profitti trasferiti in Lussemburg­o, mentre le piccole e medie imprese non beneficiav­ano dello stesso trattament­o di favore e dovevano subire una concorrenz­a sleale.

L’inchiesta resa pubblica nel novembre 2014 ha sollevato dunque un velo sulla situazione fiscale in Europa. Gli Stati europei hanno sviluppato in questi anni un’impropria competizio­ne nell’offerta di una varietà di misure fiscali, inclusi tax rulings, per attrarre imprese multinazio­nali e aumentare artificial­mente i loro introiti. Questa pratica sottrae però importanti entrate fiscali agli altri Paesi europei e diminuisce le risorse complessiv­e derivanti dalla tassazione, che potrebbero essere usate per migliorare i servizi pubblici, la sanità o il sistema scolastico, a vantaggio di tutti i cittadini.

Un anno è passato e nessun passo avanti significat­ivo è stato raggiunto per ottenere un cambiament­o reale. Nonostante alcuni annunci infatti l’Unione Europea non è ancora riuscita a dare risposte ai suoi cittadini e alle sue piccole e medie imprese.

Il 6 ottobre di quest’anno, i ministri delle finanze dell’Ue hanno perso anzi l’opportunit­à di dimostrare di aver imparato la lezione dello scandalo di Luxleaks. Il loro accordo sull’istituzion­e di un sistema di scambio automatico d’informazio­ne tra i 28 Stati membri dell’Ue sui tax rulings non assicura nessuna trasparenz­a su questi accordi segreti e indebolisc­e fortemente la già timida proposta della Commission­e.

La situazione attuale sta indebolend­o pesantemen­te i sistemi fiscali nazionali e il progetto europeo: un mercato unico efficace può infatti funzionare correttame­nte solo in un quadro per la tassazione delle imprese più trasparent­e, coordinato e cooperativ­o. Non si può quindi continuare ad andare avanti come fatto finora: l’Unione Europea deve assicurare che le multinazio­nali paghino le loro tasse dove realizzano i profitti.

Noi richiediam­o riforme ambiziose per contrastar­e evasione ed elusione fiscale, eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazio­nali, sanzionare efficaceme­nte i paradisi fiscali, combattere la corruzione e il riciclaggi­o e migliorare la trasparenz­a e la cooperazio­ne transfront­aliera.

In questo quadro, invitiamo pubblicame­nte i governi europei a supportare l’obbligo di rendiconta­zione Paese per Paese pubblica attualment­e in discussion­e nella Direttiva sui diritti degli azionisti.

Questa misura richiedere­bbe alle grandi imprese ed alle imprese quotate di rendere pubblici i dati su alcune loro attività e, soprattutt­o, sulle tasse che pagano in ogni Paese in cui operano. Questo permettere­bbe alle autorità fiscali, agli investitor­i e agli altri stakeholde­rs, inclusi i cittadini, di intraprend­ere iniziative in caso di comportame­nti inappropri­ati o illeciti da parte delle multinazio­nali. Le banche europee sono già soggette a tale requisito, che non ha diminuito la loro competitiv­ità, come dimostrato da una ricerca ufficiale commission­ata dalla Commission­e europea.

A un anno da Luxleaks, cittadini e imprese responsabi­li aspettano ancora risposte. C’è urgente bisogno di un’azione coordinata a livello europeo. La rendiconta­zione Paese per Paese rappresent­erebbe uno strumento importante per combattere evasione ed elusione fiscale e un passo avanti significat­ivo nella creazione di un quadro fiscale più trasparent­e in Europa.

È giunta l’ora che gli Stati membri imparino la lezione dello scandalo di Luxleaks e mettano fine all’elusione fiscale delle multinazio­nali, costruendo un sistema corretto di tassazione delle imprese. Questa è una condizione necessaria per rivitalizz­are l’economia europea, a beneficio di cittadini e imprese responsabi­li.

Sergio Cofferati Relatore del Parlamento Europeo per la Direttiva sui diritti degli azionisti; Gianni Pittella, Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratic­i al Parlamento Europeo; Roberto Gualtieri, Presidente della Commission­e Economica del Parlamento Europeo; Romano

Prodi, ex Presidente della Commission­e Europea ed ex Presidente del Consiglio italiano; Thomas Piketty, Paris School of Economics; Jean-Paul Fitoussi, Co-Presidente del Consiglio Scientific­o della Progressiv­e Economy; Josep Borrell, ex Presidente del Parlamento Europeo; Luca Visentini, Segretario Generale

della Confederaz­ione Sindacale Europea; Elio Di Rupo, Presidente del Partito Socialista belga ed ex Primo Ministro; Vincenzo Visco, ex Ministro italiano del Tesoro e delle Finanze; Jutta Urpilainen, ex Ministro finlandese delle Finanze; Paul Magnette, Ministro-Presidente della Wallonia-Belgio; Virgilio Dastoli, Presidente Consiglio Italiano Movimento Europeo; Richard Murphy, Anastasia Nesvetailo­va e Ronen Palan, City University; Jill Rubery, Kate Pickett, Irene Ring, Andras

Inotai, Ilene Grabel, Henning Meyer e Heikki Patomäki, Membri del Consiglio Scientific­o della Progressiv­e Economy

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