Niel, summit di tre ore con la Consob Lo scalatore svela le quote in Telecom
Il nodo dei diritti di voto. Cassa depositi e prestiti: non abbiamo avuto incontri
Un incontro di tre ore per decifrare le intenzioni di Xavier Niel. Il fondatore di Free e titolare di una quota potenziale pari al 15,1% di Telecom ha trascorso buona parte di ieri mattina a Roma negli uffici della Consob. I funzionari della Commissione di vigilanza sono interessati a capire sia i contorni dell’operazione, che ha portato il miliardario francese delle tlc a fare ingresso nell’azionariato di Telecom, sia le modalità tecniche adottate. Curiosità correlata, del resto, al destino sull’assetto proprietario del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi. Lo sbarco di Niel in Telecom è infatti avvenuto per lo più attraverso opzioni di acquisto sottoscritte da un veicolo di nome Rock Investment, controllato da una finanziaria personale (Njj holding). Le opzioni sono, tra l’altro, esercitabili secondo una tempistica e un prezzo diversi. Si aggiunga che il blitz di Niel non era previsto dal vertice del gruppo telefonico.
Quanto basta per spingere Consob a chiedere lumi e precisazioni. Niel accompagnato dai legali di Bonelli-Erede ha così fornito i dettagli agli uffici di Vegas. Negli incontri di ieri il patron di Iliad e socio del quotidiano Le Monde ha risposto ai responsabili divisione corporate governance, divisione mercati e divisione informazione emittenti, rispettivamente Maria Letizia Ermetes, Maria Antonietta Scopelliti e Guglielmina Onofri. I quesiti sono serviti a delineare l’operazione, che ha portato il pacchetto potenziale di Niel a ridosso della quota del 20% di Telecom detenuta da Vincent Bolloré. In dettaglio, si tratta della specifica sulla partecipazione sotto forma di opzioni e derivati e del tipo di strumenti finanziari utilizzati (contratti di tipo «americano» o europeo). Così come è stato chiesto a Niel se abbia sottoscritto accordi con altri soggetti coinvolti nell’operazione, e a quanto esattamente ammonti il pacchetto azionario opzionato.
Una batteria di domande, compresa l’effettiva disponibilità di titoli con diritti di voto, a cui il diretto interessato dovrà rispondere anche agli occhi del mercato. Il termine per rendere note queste informazioni, tramite un comunicato ufficiale di Niel, è fissato per l’apertura delle Borse di questa mattina. Le indicazioni fornite serviranno a chiarire i contorni di un’operazione tuttora da decifrare. Un elemento lo ha già fornito il presidente di Telecom Recchi, tratteggiando, all’indomani dell’incontro con Niel, l’iniziativa come un’operazione non ostile. Resta che il governo italiano potrebbe assumere un ruolo «attivo» nella partita, destinata a rimescolare l’azionariato della società proprietaria della rete nazionale. Un asset indispensabile per il piano sulla banda larga, caldeggiato dal premier Matteo Renzi. Tanto che per l’intera giornata di ieri si sono susseguiti rumors su un abboccamento tra Niel e Cdp. Voci tuttavia smentite in serata.