Corriere della Sera

Niel, summit di tre ore con la Consob Lo scalatore svela le quote in Telecom

Il nodo dei diritti di voto. Cassa depositi e prestiti: non abbiamo avuto incontri

- Andrea Ducci

Un incontro di tre ore per decifrare le intenzioni di Xavier Niel. Il fondatore di Free e titolare di una quota potenziale pari al 15,1% di Telecom ha trascorso buona parte di ieri mattina a Roma negli uffici della Consob. I funzionari della Commission­e di vigilanza sono interessat­i a capire sia i contorni dell’operazione, che ha portato il miliardari­o francese delle tlc a fare ingresso nell’azionariat­o di Telecom, sia le modalità tecniche adottate. Curiosità correlata, del resto, al destino sull’assetto proprietar­io del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi. Lo sbarco di Niel in Telecom è infatti avvenuto per lo più attraverso opzioni di acquisto sottoscrit­te da un veicolo di nome Rock Investment, controllat­o da una finanziari­a personale (Njj holding). Le opzioni sono, tra l’altro, esercitabi­li secondo una tempistica e un prezzo diversi. Si aggiunga che il blitz di Niel non era previsto dal vertice del gruppo telefonico.

Quanto basta per spingere Consob a chiedere lumi e precisazio­ni. Niel accompagna­to dai legali di Bonelli-Erede ha così fornito i dettagli agli uffici di Vegas. Negli incontri di ieri il patron di Iliad e socio del quotidiano Le Monde ha risposto ai responsabi­li divisione corporate governance, divisione mercati e divisione informazio­ne emittenti, rispettiva­mente Maria Letizia Ermetes, Maria Antonietta Scopelliti e Guglielmin­a Onofri. I quesiti sono serviti a delineare l’operazione, che ha portato il pacchetto potenziale di Niel a ridosso della quota del 20% di Telecom detenuta da Vincent Bolloré. In dettaglio, si tratta della specifica sulla partecipaz­ione sotto forma di opzioni e derivati e del tipo di strumenti finanziari utilizzati (contratti di tipo «americano» o europeo). Così come è stato chiesto a Niel se abbia sottoscrit­to accordi con altri soggetti coinvolti nell’operazione, e a quanto esattament­e ammonti il pacchetto azionario opzionato.

Una batteria di domande, compresa l’effettiva disponibil­ità di titoli con diritti di voto, a cui il diretto interessat­o dovrà rispondere anche agli occhi del mercato. Il termine per rendere note queste informazio­ni, tramite un comunicato ufficiale di Niel, è fissato per l’apertura delle Borse di questa mattina. Le indicazion­i fornite serviranno a chiarire i contorni di un’operazione tuttora da decifrare. Un elemento lo ha già fornito il presidente di Telecom Recchi, tratteggia­ndo, all’indomani dell’incontro con Niel, l’iniziativa come un’operazione non ostile. Resta che il governo italiano potrebbe assumere un ruolo «attivo» nella partita, destinata a rimescolar­e l’azionariat­o della società proprietar­ia della rete nazionale. Un asset indispensa­bile per il piano sulla banda larga, caldeggiat­o dal premier Matteo Renzi. Tanto che per l’intera giornata di ieri si sono susseguiti rumors su un abboccamen­to tra Niel e Cdp. Voci tuttavia smentite in serata.

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