Google-pedagogo, 34mila giovani formati
Con Youth Guarantee il colosso hi-tech insegna gli strumenti per le imprese
Google-formatore. Una funzione pedagogica al servizio delle imprese. Il nuovo corso di Mountain View lo spiega Matt Brittin, presidente area Emea Business e Operation di Google. Il manager — di passaggio a Milano — ha individuato nell’Italia (e nella Spagna) i Paesi su cui investire in termini di competenze digitali. A far da volano — va detto — il programma comunitario Garanzia Giovani che ha desti nato al nostro Paese circa 1,5 miliardi di euro per ridurre la disoccupazione giovanile. «Nell’ultimo mese abbiamo formato circa 34mila giovani — dice Brittin — e più di 1.200 aziende hanno offerto tirocini». Si tratta di corsi di 50 ore in cui Google insegna i giovani registrati al portale del governo a migliorare le proprie competenze digitali sugli strumenti che mette a disposizione delle imprese, vedi Google Trends, Google Market Finder, Consumer Barometer e Translate. «Così ogni piccola azienda può diventare una micro-multinazionale», spiega Brittin. D’altronde — ed è stata la stessa Commissione Europea a segnalarlo in un recente rapporto — «entro il 2020 ci saranno 900mila posti di lavoro che non verranno coperti per mancanze digitali», denuncia Brittin. Ecco perché Google sente il dovere di attenuare lo spread in termini di capitale umano anche a fini di business. Con la potenza — segnala il manager — dello smartphone. Con un’applicazione sul proprio telefonino è possibile monitorare le ricerche online di qualunque categoria di prodotto. Con Trends è possibile in sostanza fare un’empirica ricerca di mercato divisa per Paese. L’Italia — secondo Brittin — è un buon osservatorio per capire le potenzialità di Google. Soprattutto per la straordinaria riconoscibilità del marchio Italia. Del made in Italy. «Con eccellenze in digitale abbiamo scommesso sul vostro Paese nei settori della moda, la cucina, il design, il vino», osserva. Ora servono soltanto giovani digitali. Formati.