Corriere della Sera

«Data analyst, così formiamo gli specialist­i per le aziende»

Università come Bocconi, Luiss e Pisa organizzan­o corsi e master dedicati a una profession­e del futuro

- Fabio Sottocorno­la

Apartire dal 2016 l’università Bocconi lancerà un nuovo corso di laurea triennale in Economics, management e computer science. L’obiettivo è formare data analyst, profession­isti capaci di analizzare i grandi numeri prodotti nel mondo digitale: dalle mail agli acquisti fino alle ricerche in Internet. Si tratta di esperti molto richiesti dalle imprese: questa è tra le profession­i considerat­e vincenti nel futuro. «Ma i big data vanno studiati e inseriti in un contesto», spiega Emanuele Borgonovo, responsabi­le del corso, «da questa massa enorme di cifre bisogna estrarre un signiprese ficato utile per chi deve prendere decisioni, manager o politici. Altrimenti restano soltanto numeri. Occorrono persone preparate». Oltre a quello milanese, altri atenei sono attivi nel settore, con il sostegno di im- o istituzion­i. L’università di Pisa organizza un master di secondo livello in Big Data in collaboraz­ione con il Cnr, a Milano la business school Mip del Politecnic­o ne proporrà uno (da marzo) con Ibm, in febbraio nell’ateneo di Roma Tor Vergata prenderà il via un corso per formare data scientist realizzato insieme ad Accenture. Sempre a Roma si muove anche la Luiss, su vari livelli, a partire da un master realizzato con Oracle (più stage in azienda), «mirato a colmare lo skill gap degli studenti», afferma Michele Costabile, docente di management, «mentre a metà novembre nascerà il centro studi Xite sui comportame­nti dei consumator­i: l’analisi dei big data sarà fondamenta­le».

Quali sono i campi in cui potranno operare i data analyst? Ad esempio la distribuzi­one commercial­e, per capire che cosa acquistano al supermerca­to quei milioni di clienti che hanno carte fedeltà. E lanciare così promozioni personali. Altre applicazio­ni interessan­o le assicurazi­oni: con la diffusione delle «scatole nere» possono conoscere il comportame­nto dei clienti e differenzi­are le tariffe. «Naturalmen­te, si pongono problemi di privacy», sostiene Borgonovo, «li affrontere­mo con gli studenti».

Sul mercato la richiesta di data analyst è crescente. A livello europeo lo testimonia un report della società di consulenza Idc che stima entro il 2020 una crescita di almeno 1,5 milioni di profession­isti. In Italia, una ricerca realizzata da Face4job, portale che fa matching tra domanda e offerta di lavoro, ha individuat­o posizioni aperte in Lombardia, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna. «Le aziende offrono un contratto a tempo indetermin­ato», dice Alessio Romeo, ad di Face4job, «cercano giovani con qualche anno di esperienza».

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Emanuele Borgonovo della Bocconi ( a sinistra nella foto) e Michele Costabile della Luiss ( sopra)
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