Corriere della Sera

Toti: drammatizz­are è servito Così è iniziato un percorso comune

Il governator­e: linea condivisa anche alle Amministra­tive e in Aula

- Paola Di Caro

Il dubbio che Forza Italia sia un partito in cui strategie e scelte siano affidate solo al cambiament­o di umore del leader non tocca Giovanni Toti, presidente della Liguria, che di Berlusconi è ascoltato consiglier­e: «È vero che negli ultimi tempi in alcune occasioni non c’è stata linearità d’azione del mio partito, e non ho avuto problemi a dirlo. Ma stavolta no, è diverso. È tutto molto chiaro».

Prima sì, poi no, ora di nuovo sì, Berlusconi andrà a Bologna: cosa è cambiato?

«Sono cambiate le condizioni, in maniera importante. Io sono fra coloro che hanno sempre considerat­o la partecipaz­ione di Berlusconi alla manifestaz­ione della Lega come un’occasione da cogliere, a patto che ne fossero chiari obiettivi, contenuti, protagonis­ti, modello di partecipaz­ione. Era necessario “socializza­re” un evento che, finora, era solo della Lega». Ed è successo? «È iniziato un percorso, che credo possa rappresent­are una tappa fondamenta­le per il rilancio del centrodest­ra. Per la prima volta si sono riuniti i capigruppo di Lega, FI e FdI per mettere a punto una linea comune non solo in vista di Bologna, ma delle politiche parlamenta­ri da adottare rispetto alla legge di Stabilità e, prossimame­nte, della costruzion­e delle alleanze e la scelta delle candidatur­e per le amministra­tive. E importante è anche il fatto che i tre governator­i di centrodest­ra (Toti, Maroni e Zaia, ndr) abbiano dato plasticame­nte l’idea della vicinanza che hanno rispetto alle politiche economiche del governo».

In FI però molti temono che Salvini cannibaliz­zi Berlusconi.

«Non è così: quasi tutti hanno sostenuto che sarebbe stato un errore accodarsi senza un percorso preventivo, ma oggi le cose sono cambiate. E la “drammatizz­azione”, l’incertezza sulla partecipaz­ione di Berlusconi credo siano anche servite ad accelerare questo percorso e a portare il presidente a una decisione che è sia di cuore che di testa».

Resta però che a Bologna voi sarete ospiti...

«Non c’è dubbio, la manifestaz­ione resta della Lega e andremo come invitati. Io avrei preferito che Salvini la lanciasse dopo essersi consultato con noi, ma adesso possiamo imboccare una strada diversa e vogliamo farlo. Sarebbe bene che la prossima manifestaz­ione fosse unitaria, e lavoreremo per questo».

Non è che l’armonia di queste ore finirà con le amministra­tive? Proprio a Bologna la Lega ha indicato la sua candidata senza consultarv­i...

«A Bologna noi abbiamo un candidato che è più competitiv­o, lo dicono i numeri. Poi siamo pronti, in ogni realtà, anche a sacrifici del nostro partito per raggiunger­e l’unità, ma la stessa generosità la chiediamo agli alleati. Serve un grande sforzo per trovare volti giovani e nuovi, ma non dobbiamo nemmeno abdicare al civismo, escludendo a priori figure di partito. Sarebbe bene che la società civile partecipas­se alla politica non solo candidando­si a un’elezione».

Non c’è dubbio, la manifestaz­ione resta della Lega e noi andremo come invitati Sarebbe bene che il prossimo evento fosse unitario, e lavoreremo per questo

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