Cotroneo e i suoi «doppi» nella serie pilota sulle insicurezze umane
Ilettori del Corriere conoscono bene il regista Ivan Cotroneo, quello di «Una mamma imperfetta», la webserie trasmessa da Corriere.it. Adesso ha in testa un progetto sulle nostre molteplici personalità e cerca una rete per realizzarlo. Ci sono attori in cerca d’autori e autori in cerca di broadcasting.
Il tema del «doppio» ha alimentato una copiosa letteratura fino alla resa schizofrenica più perfetta, quella del dottor Jekyll e mister Hyde. È un itinerario sinuoso, frammentario, che approda, nella conquistata levità di una scienza gaia, alla rivalutazione dell’apparenza.
Eppure, il tema del doppio, salvo rari casi, non è tema da commedia. Basti pensare a Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde, agli sdoppiamenti pirandelliani, a Il visconte dimezzato di Calvino. O al film Quell’oscuro oggetto del desiderio di Bunuel, cui Ivan Cotroneo, l’autore di Due come noi, dice di essersi ispirato per questa sua deliziosa sitcom.
La puntata pilota di questa serie tv ancora in fieri è basata sul tema dell’incertezza. Il personaggio di Anna, per esempio, quando è in pubblico ha le sembianze di Carolina Crescentini, quando invece è nel privato ha quelle di Giulia Michelini. Così per un collega di lavoro, Giorgio: ora è Stefano Fresi, ora Alessandro Roja. Così è per lo psicanalista (Pietro Ragusa) che però è anche Luca Calvani.
Inizia così un girotondo di rapporti (come non pensare a La ronde di Max Ophuls e al libro di Arthur Schnitzler), un doppio sogno in cui i protagonisti vivono avventure che non ammettono di desiderare. L’unica via che resta è quella di cambiare personalità, non soltanto psicologica ma anche fisica.
Come ha dichiarato in un’intervista Cotroneo, « Due di noi è una commedia sulla paura e l’insicurezza che abbiamo tutti noi nel mostrarci per quello che siamo. Racconta quanto siamo differenti quando siamo con gli altri, rispetto a quando siamo da soli». Speriamo che il pilot abbia un seguito.