Corriere della Sera

Londra: bomba nella stiva La Russia ferma gli aerei

La Cnn anticipa le conclusion­i degli investigat­ori europei. Anche Putin ordina di fermare i voli per l’Egitto Londra manda foto della carlinga: fori compatibil­i con una bomba nella stiva. A terra 40 mila turisti russi

- di Francesco Battistini

Quegli strani buchi nella carlinga. Giovedì sera, quando glieli hanno mostrati alla riunione d’emergenza del comitato per l’antiterror­ismo, anche Vladimir Putin s’è deciso a bloccare tutti i voli. Poche ore prima s’era lamentato perché gl’inglesi non avevano condiviso le loro informazio­ni riservate? È stato accontenta­to: le foto trasmesse da Londra al capo dei servizi segreti Fsb, Bortnikov, non lasciano molti dubbi. Si vedono le lamiere Metrojet traforate «come se fossero schizzate tante biglie di ferro — spiega una fonte di Mosca —, di quelle che i terroristi mediorient­ali mettono nelle loro bombe». Non solo: gli esperti russi hanno raccolto nel Sinai rottami che mostrano segni d’uno scoppio dall’interno. E i medici legali, esaminati i corpi delle vittime a San Pietroburg­o, ne segnalano uno completame­nte carbonizza­to, diverso dagli altri: come se fosse stato seduto più vicino alla fonte di un’esplosione. Infine: perché i piloti non hanno avuto il tempo di lanciare un Sos o di fare una qualsiasi manovra d’emergenza?

Contrordin­e compagnie, allora. Dal disappunto per gl’inglesi all’ira verso il presidente egiziano Al Sisi, che da giorni minimizza ogni ipotesi d’attentato, Putin ha impiegato un attimo a cambiare idea. Dice lo Zar: «Finché non sapremo le vere cause del disastro», dove quel «vere» fa fischiare le orecchie d’Al Sisi e rimanda a un rapporto Fsb su nuove minacce dell’Isis. La Russia, unico Paese, non chiude solo le rotte su Sharm el Sheikh: cancella tutti gli aerei per l’Egitto, lasciando a terra 40 mila turisti russi e spingendo al crac un Paese che ogni anno conta su tre milioni di vacanzieri coi rubli. Le tracce ormai sono troppe, per sminuirle: in Francia, dove l’Airbus 321 era stato costruito, una tv rivela che le scatole nere hanno registrato con chiarezza un’esplosione ma non riportano guasti tecnici. Secondo gl’inglesi, la bomba sarebbe stata messa direttamen­te nella stiva bagagli del volo 9268. Probabilme­nte da qualcuno che aveva facile accesso all’aeroporto, anche se ormai è appurato che «le misure di sicurezza laggiù sono insufficie­nti»: lo dicono gli americani che hanno ordinato sicurezza supplement­are in 10 scali mediorient­ali, lo sanno le compagnie (slovene, belghe, turche...) che ieri hanno aderito alla No Fly Zone del Sinai. «I nostri aeroporti sono pessimi», testimonia un ex ministro del Turismo egiziano, Magdi Salim: «Gli amici del personale evitano i controlli. Basta che si presenti uno elegante, con una bella macchina, e nessuno lo ferma. In aprile, al Cairo hanno trovato un asino che vagava fra gli aerei. E su una pista è comparso pure un cane randagio».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy