Rischio sicurezza al vertice sul clima La Francia chiude i confini per un mese
Per un mese la Francia ristabilirà i controlli alle frontiere in occasione della conferenza internazionale sul clima — la COP21 che si tiene a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre — in base all’articolo 23 del trattato di Schengen. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che nel corso di un’intervista radiofonica aveva detto in un primo momento «La Francia chiuderà le sue frontiere». Una formulazione più drammatica, che ha contribuito a provocare la reazione compiaciuta dell’opposizione di destra e soprattutto del Front National.
Da mesi Nicolas Sarkozy, leader dei Républicains, e Marine Le Pen invocano la radicale riforma o l’abbandono del Trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone in Europa. «Questo annuncio rappresenta l’ammissione che le frontiere sono utili per lottare contro i problemi che colpiscono la Francia a causa della libera circolazione, dell’Ue e di Schengen», ha dichiarato trionfante Marine Le Pen.
La misura del governo francese viene inserita suo malgrado nel grande dibattito in corso sull’accoglienza ai migranti, ma non c’entra affatto e ha una portata piuttosto limitata, come ha precisato il ministro Cazeneuve. Non si tratta di una sospensione di Schengen, perché lo stesso trattato prevede la possibilità di ripristinare i controlli ai confini interni dell’Europa in caso di «minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interiore». Le forze dell’ordine torneranno a verificare i documenti dei viaggiatori dal 13 novembre al 13 dicembre. Sono attesi a Parigi decine di migliaia di partecipanti tra semplici cittadini, giornalisti, delegazioni ufficiali e capi di Stato tra i quali il presidente americano Barack Obama. L’obiettivo è assicurare la sicurezza dell’evento, non fermare i migranti, ha ribadito Cazeneuve.
Negli ultimi anni misure simili sono state adottate spesso in Europa in occasione di grandi eventi internazionali: dai G8 di Genova e L’Aquila al G20 di Cannes, dalla riunione della Bce a Barcellona agli europei 2012 di calcio.