Corriere della Sera

Regioni, coperto il buco da 12 miliardi Il governo vara il decreto, ma restano le polemiche sulla sanità. Chiamparin­o non ritira le dimissioni

- Mario Sensini

Alla fine il decreto per sanare i bilanci delle Regioni, che rischiavan­o un buco cumulato di 9 miliardi, e dei Comuni, con un deficit potenziale di altri 2-3 miliardi, è arrivato. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato un provvedime­nto «che consente di regolarizz­are completame­nte la situazione, chiarendo un dubbio interpreta­tivo sul piano della contabilit­à» ha spiegato il sottosegre­tario alla Presidenza, Claudio De Vincenti, illustrand­o ieri il decreto.

La sanatoria «contabile» non avrebbe effetto sui conti pubblici, quindi sul deficit o sul debito, e consente alle Regioni di ripianare in 30 anni le perdite emerse dopo la sentenza della Consulta, che ha dichiarato illegittim­o l’uso fatto delle anticipazi­oni ottenute dal governo. Per molte Regioni, a cominciare dal Piemonte, dove la Corte dei Conti ha già certificat­o un disavanzo di quasi 6 miliardi, imputabile per metà al cattivo uso delle anticipazi­oni, ma anche in Lazio, Calabria, Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna.

Il presidente del Piemonte e alla manovra sulla sanità, poi in parte rientrate, e indebolito dal buco del suo bilancio, Chiamparin­o appare sempre più determinat­o a lasciare. Intanto chiarisce di non aver intenzione di «organizzar­e cordate o candidarmi a qualsivogl­ia segreteria» ha detto ieri a un dibattito organizzat­o a Torino dall’associazio­ne «A sinistra del Pd».

Lui resta convinto che l’accordo con l’esecutivo sui fondi alla sanità sia possibile solo escludendo i tagli pesantissi­mi in vista nel 2017 e nel 2018. «Sarei pronto a fare un accordo domattina se mi si dicesse che nel 2016 c’è un miliardo, nel 2017 un altro miliardo e nel 2018 un altro ancora» dice, mentre la legge di Stabilità prevede per il 2017 ed il 2018 la stabilizza­zione del fondo a 111 miliardi, come nel 2016, cioè un taglio sui fondi concordati l’anno scorso di 15 miliardi.

A fronteggia­re l’ira dei governator­i di centrodest­ra e della Lega sui tagli alla sanità, ci pensa, intanto, Deborah Serracchia­ni, governator­e del FriuliVene­zia Giulia e vicesegret­ario del Pd. «Nel 2016 sulla sanità c’è un miliardo in più, Roberto Maroni lo sa bene e i suoi toni d’allarme si spiegano solo con ragioni politiche, ha detto. Al Senato il Pd, nel frattempo, ha definito i suoi emendament­i alla legge di Stabilità. Si parla anche di una sanatoria per l’emersione degli affitti in nero, oltre all’esenzione della Tasi sulle case date in comodato ai figli, e al pagamento del canone Rai in due rate. miliardi Il buco cumulato dalle Regioni Il deficit potenziale dei Comuni sarebbe invece di 2-3 miliardi

I conti pubblici La sanatoria contabile non avrebbe effetti sui conti pubblici, né sul debito né sul deficit

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