Carson mentì «Mai ammesso a West Point»
Primo grave passo falso di Ben Carson, uno dei candidati meglio piazzati finora nella corsa per la nomination repubblicana. Il suo staff ha ammesso ieri che l’ex chirurgo ha mentito sulla sua carriera militare. Nel libro Gifted Hands, l’aspirante presidente racconta infatti di essere stato presentato nel 1969 al generale che aveva comandato le forze in Vietnam e in seguito a tale incontro di aver ottenuto una borsa di studio per l’Accademia militare di West Point. Ma è arrivata la secca smentita da parte di una portavoce dell’Accademia al sito Politico.com. «Non abbiamo alcuna prova, nemmeno che Carson abbia iniziato il procedimento di domanda per entrare a West Point», ha spiegato la Theresa Brinkerhoff. La menzogna svelata ora getta un’ombra anche su molti altri episodi raccontati nella biografia: Carson dice ad esempio di aver preso a pugni un compagno di classe, tentato di attaccare sua madre con un martello e cercato di accoltellare un suo amico. Tutti incidenti di cui nove amici, compagni di scuola e vicini di casa dell’ex neurochirurgo intervistati dalla rete Cnn, dicono di non ricordare. Carson ha però a sua volta bollato le affermazioni della rete televisiva come un «mucchio di bugie» e ha colto l’occasione per accusare i giornalisti di persecuzione. «Datemi tregua», è sbottato.