Corriere della Sera

Spari e feriti, la fuga del boss dall’ospedale

Lecce, l’ergastolan­o sfila l’arma a un poliziotto e colpisce tre persone. Poi minaccia una donna e le ruba l’auto

- DAL NOSTRO INVIATO

Nemmeno nei film si evade così. Infatti non si ricordano precedenti del genere nella pur varia e fantasiosa storia delle evasioni. Con il galeotto che sorprende tutti e se ne va in 120 secondi, addirittur­a disarmando due agenti e, sempre facendo tutto da solo, rubando un’auto a una signora minacciand­ola con la pistola alla tempia.

Ieri, poco dopo mezzogiorn­o, Fabio Antonio Perrone, 42 anni, ergastolan­o, è stato accompagna­to all’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, in manette, da due agenti della polizia penitenzia­ria. Doveva sottoporsi a una colonscopi­a nel reparto di Chirurgia, terzo piano dell’ospedale. Ma un volta entrato nella saletta in cui doveva fare l’esame medico, appena i due agenti gli hanno tolto le manette, Perrone sarebbe stato più fulmineo di Bruce Lee, mitologico attore e atleta dei primi film di kung fu, e avrebbe aggredito, stordito e disarmato uno dei due agenti, e poi avrebbe sparato a entrambi, ma alle gambe, ferendo uno, Antonio Caputo, lievemente, e l’altro, Enzo Gerarchi, un po’ più seria- mente, ma per fortuna non in maniera grave.

Poi, pistola in pugno, Perrone è balzato nel corridoio e per sgombrare la strada alla sua fuga ha cominciato a sparare dieci, dodici, forse quindici colpi che hanno terrorizza­to medici, infermieri, pazienti e che solo per caso sono finiti sulle pareti e sulla porta divisoria tra il corridoio e il reparto dei degenti, che si sono rintanati nelle proprie stanze.

Un proiettile, di rimbalzo, ha tuttavia colpito un ammalato, che se l’è cavata con una lieve ferita e un enorme spavento.

Perrone si è poi precipitat­o per le scale e in non più di 50 secondi ha raggiunto il secondo piano interrato, da dove in 10 secondi ha guadagnato l’uscita. Fuori, davanti all’ingresso principale c’è uno dei parcheggi dell’ospedale. Perrone ha puntato la pistola in faccia a una signora che stava parcheggia­ndo la sua auto, una Yaris, e l’ha costretta a scendere. Poi ha impiegato altri 60 secondi per abbondare l’ospedale. Si è messo alla guida dell’auto, ma proprio in quel momento ha visto venire verso di lui, a piedi, un poliziotto e un vigilante. Ha sparato

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