Regali, feste, assunzioni pilotate Via il prefetto amico di Saguto
Palermo, i legami con il magistrato sospeso per la gestione dei beni mafiosi
Dalle conversazioni registrate emerge che la giudice Saguto — accusata di aver distribuito incarichi nella gestione dei beni sequestrati in cambio di denaro, regalie e altre utilità per sé e i suoi familiari — organizzò anche una festa per il suo compleanno a Villa Pajno, residenza ufficiale del prefetto. Dopodiché il 7 agosto scorso, alle 8 di mattina, la giudice inviò un messaggio telefonico alla Cannizzo: «Questa mattina passa uno dei miei ragazzi da Villa Pajno. Non arrestatelo, vuole solo consegnare un piccolo dono ortofrutticolo!». Poco più tardi gli investigatori della Finanza vedono una macchina che consegna 3 cassette di frutta a casa Saguto e subito dopo entra a Villa Pajno; alle 10 il prefetto Cannizzo invia questo sms: «Grazie è troppo, sei sempre affettuosissimo».
Il destinatario è Carmelo Provenzano, ricercatore di Economia all’università di Enna che secondo le accuse mosse alla Saguto è stato da lei stessa nominato amministratore di importanti patrimoni tolti ai boss in cambio — tra l’altro — di una tesi di laurea scritta per il figlio della giudice, e numerosi omaggi ortofrutticoli «verosimilmente provenienti da un’attività commerciale di fatto da lui amministrata». Recapitati alla Saguto ma anche, evidentemente, al prefetto Cannizzo. Che non si occupava solo di eventi mondani e regali, condividendo anche le preoccupazioni dell’amica magistrato, a corto di soldi e in cerca di incarichi per suo marito.
In un’intercettazione del 28 agosto la Saguto parla con un amministratore giudiziario raccomandando una persona che sembra stesse a cuore all’amica: «Io ti devo chiedere il favore per il prefetto, di quello là... da assumere». Ma l’amministratore si mostra dubbioso: «Io al prefetto l’aiuto pure, ma non con quella mansione, non con quella qualifica... non è proponibile, possiamo trovargli una cosa più modesta».