Corriere della Sera

Sciopero supermerca­ti, impiegati alle casse

Proclamata per oggi la mobilitazi­one. Verso quattro contratti differenti

- Rita Querzé

Presidi, volantini, file alle casse, proteste davanti ai punti vendita. Oggi scioperano i dipendenti della grande distribuzi­one e non solo. Perché la protesta coinvolge — sì — Federdistr­ibuzione (da Auchan ad Esselunga passando per Bennet e Carrefour, Zara, Ikea, Rinascente) ma anche le Coop e i punti vendita di Confeserce­nti che grandi non sono: nella stragrande maggioranz­a si parla di negozi con meno di 50 dipendenti.

Gli unici a non dover fare i conti con lo sciopero sono i negozi aderenti a Confcommer­cio. L’organizzaz­ione guidata da Carlo Sangalli ha firmato da sola il contratto lo scorso marzo, spiazzando la categoria. Ora i sindacati pretendono 85 euro lordi anche per i dipendenti della altre associazio­ni: Federdistr­ibuzione, cooperativ­e e Confeserce­nti, appunto. Ma queste non ci sentono. Di qui lo sciopero di oggi.

Ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha postato la sua foto su twitter con il volantino e l’hashtag della protesta: #tuttifuori. Il gioco è senza esclusione di colpi. Basti pensare a quello che succedeva ieri in Coop a Milano. «A fine turno c’erano almeno cinque delle mie colleghe impegnate a spiegare agli impiegati come funziona una cassa. Si preparavan­o a sostituirc­i durante lo sciopero», racconta Marzia Tanzini, delegata Filcams Cgil in Coop.

Interessan­te notare come non si possa più parlare di un contratto del commercio perché gli accordi stanno per diventare addirittur­a quattro. «Abbiamo bisogno di un abito

223 mila gli addetti delle insegne associate a Federdistr­ibuzione dove si genera il 50% del fatturato della grande distribuzi­one

su misura — sottolinea Giovanni Cobolli Gigli, a capo di Federdistr­ibuzione —. Ci aspettiamo che nell’interesse dei consumator­i, pur nel rispetto del diritto di sciopero, oggi i punti vendita restino aperti».

Ma che ne pensa Confeserce­nti, che appartiene a Rete imprese Italia insieme con Confcommer­cio? «Non c’erano le condizioni a marzo per firmare un contratto — valuta il segretario generale Mauro Bussoni —. La trattativa adesso è ripresa perché il mercato si muove. Ma non possiamo dividere utili che ancora non ci sono».

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