Bankitalia e l’uscita delle famiglie dalla crisi
Grazie alla ripresa dell’economia e ai bassi tassi di interesse le condizioni finanziarie delle famiglie «si stanno rafforzando». Le imprese non sono da meno, anzi per la prima volta dall’inizio della crisi vivono un «chiaro miglioramento». La Banca d’Italia col suo Rapporto sulla stabilità finanziaria sparge un po’ di ottimismo sulla capacità del paese di mettersi alle spalle il lungo periodo di recessione. Certo le analisi degli economisti di Palazzo Koch non trascurano i rischi ancora presenti e le situazioni di difficoltà che zavorrano la ripresa, ma accentuano gli elementi positivi. Come la graduale riduzione della vulnerabilità delle fasce più deboli della popolazione, aiutate dall’aumento del reddito disponibile pari allo 0,8% nel primo semestre. Quanto alle imprese, un’indagine della stessa Banca d’Italia indica che due terzi, la quota più elevata degli ultimi dieci anni, prevedono di chiudere i bilanci 2015 in utile. Anche le condizioni di accesso al credito sono in «graduale miglioramento» e nel 2016 i prestiti alle imprese dovrebbero tornare a crescere. Come dovrebbe rafforzarsi la capacità delle imprese di rimborsare i propri debiti. Anche sul fronte bancario, del resto, si registra un rallentamento del flusso dei crediti deteriorati a cui non corrisponde però una riduzione del loro elevato livello, che porta Banca d’Italia a sottolineare, di nuovo, la necessità di una bad bank.