Lo scatto di Telecom Missione in Consob per Recchi e Patuano
Titoli in rialzo del 5%. Vivendi: sì alla conversione
6,2
miliardi di euro il valore complessivo delle azioni Telecom Risparmio quotate a Piazza Affari. La capitalizzazione dei titoli ordinari è pari invece a 22 miliardi di euro
In Piazza Affari è partita la caccia alle Telecom risparmio dopo l’annuncio a sorpresa della prossima conversione in azioni ordinarie. I titoli sono saliti di oltre il 5% avvicinandosi ai livelli di concambio proposti ieri dal consiglio del gruppo telefonico, mentre le Telecom ordinarie hanno perso il 2,34%. «Il forte aumento» del valore delle azioni degli ultimi giorni «ha aperto una imperdibile finestra di opportunità per tutti gli azionisti come per la società» ha spiegato ieri agli analisti l’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano. Nel pomeriggio il manager, assieme al presidente Giuseppe Recchi e al cfo, Piergiorgio Peluso, sono stati in Consob, dove avevano chiesto un incontro per illustrare tutti i temi legati all’operazione. Gli uffici di Giuseppe Vegas stanno monitorando ogni movimento e dopo aver convocato Xavier Niel sarebbero intenzionati a chiamare Vivendi. Anche «il governo segue con massima attenzione l’evoluzione in atto della vicenda Telecom — ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti—, è un’azienda strategica per il Paese e quindi viene continuamente monitorata».
Da Parigi, fonti vicine al gruppo francese, hanno fatto sapere ieri che Vivendi non ostacolerà l’operazione. Il gruppo presieduto da Vincent Bolloré scenderà dall’attuale 20% al 14,5% circa per effetto della conversione, ma all’assembla del 15 dicembre si presenterà con il proprio pacchetto intonso e, in teoria, potrebbe fare minoranza di blocco. Non succederà. Ma Vivendi potrebbe anche sfruttare l’assemblea per chiedere un’integrazione dell’ordine del giorno e provare così a mettere piede in consiglio. La richiesta deve arrivare entro dieci giorni. Diverso è il caso di Niel. A meno che non compri sul mercato, per l’assemblea non avrà azioni Telecom. Le opzioni di cui dispone non prevedono infatti l’esercizio anticipato in caso di eventi straordinari.
Da tempo il mercato chiedeva la conversione delle risparmio e lo scorso agosto lo stesso Patuano ne aveva parlato. La proposta al consiglio è arrivata però dai consiglieri, incluso il presidente Recchi, e Patuano se l’è trovata sul tavolo, decidendo dopo un’iniziale contrarietà di votare a favore per garantire l’unanimità ed evitare lo strappo. Che
c’è comunque stato. La mossa dei consiglieri non può essere interpretata come un semplice «stimolo» a darsi da fare.
Ieri con gli analisti Patuano non ha lasciato trasparire nulla della complessa dinamica che ha portato all’approvazione della manovra sulle risparmio. E nemmeno della dialettica nata in seguito alla decisione di riaprire il dossier Metroweb. Con gli analisti ha glissato, limitandosi a ricordare che Telecom è impegnata nel cablaggio di 100 città. C’è tuttavia una novità: per la prima volta Patuano ha aperto alla cessione di Tim Brasil. Non è chiaro se l’impulso nasce in risposta all’iniziativa dei consiglieri. «Siamo aperti a valutare buone offerte» ha detto il manager. Nelle scorse settimane la società LetterOne dell’oligarca russo Mikhail Friedman ha presentato un’offerta per l’operatore Oi, con l’intenzione di promuovere un’integrazione con Tim Brasil. Oi ha accettato, ma un’offerta formale a Telecom non è ancora arrivata. Certo, come lo stesso Patuano ha riconosciuto, «l’effetto cambi non aiuta».