All Blacks, una meta da 500 milioni
Una società specializzata mette il brand del rugby a confronto con il calcio
Gli All Blacks? Valgono quanto l’Inter e un po’ meno del Galatasaray. Ma non in campo. Non vedremo mai Maurito Icardi faccia a faccia con Richie McCaw. Si parla di soldi, anzi del valore economico del marchio. Secondo «Brand Finance» (società di consulenza strategica specializzata nella valutazione dei marchi) prima che la nazionale di rugby della Nuova Zelanda vincesse la sua terza Coppa del Mondo, il marchio degli All Blacks valeva 157,3 milioni di euro. Adesso il valore è lievitato di 33,5 milioni.
Il calcolo del brand misura la capacità di un’azienda, una nazione o di una squadra di far fruttare finanziariamente un marchio: nel caso degli All Blacks siamo in presenza del sogno
di ogni sponsor: la Nuova Zelanda sul campo ha il 77% di percentuale di vittoria (nella storia), e fuori dal rettangolo verde è nota per correttezza, sportività e disciplina.
Questi fattori portano Brand Finance le Coppe del Mondo vinte dagli All Blacks. Prima del trionfo di Londra i neozelandesi avevano conquistato il trofeo nell’87 e nel 2011, sempre a Auckland a una proiezione: per il campionato del mondo 2023, attraverso una gestione economica più espansiva, il marchio dei neozelandesi potrebbe arrivare a valere 465,5 milioni di euro. Messo a confronto con quelli del calcio, il brand value degli All Blacks, prima del Mondiale, valeva poco meno di quello dell’ Olympique di Marsiglia ma a breve raggiungerà i valori del Paris Saint-Germain e del Liverpool, rispettivamente al 10° e al 9° posto nella classifica dei brand delle squadre di calcio. E considerato che l’anno prossimo il rugby tornerà all’Olimpiade, la stima sul valore dei Kiwi potrebbe risultare persino al ribasso.