Corriere della Sera

Agente Miha, missione poker «Con l’Atalanta per la svolta»

Il serbo rilancia Niang: «Honda? Uno non è obbligato a restare qua»

- Monica Colombo

A caccia del poker, per eguagliare Seedorf (l’ultimo tecnico sulla panchina del Milan a ottenere nell’aprile del 2014 quattro successi consecutiv­i), per trascorrer­e una notte a -2 dalla vetta e per affrontare una sosta del campionato in un’atmosfera differente dall’ultima, preceduta dalla catastrofe con il Napoli. Per tutti questi motivi Sinisa Mihajlovic, pur predicando equilibrio («non eravamo scarsi prima, non siamo perfetti ora anche se la gara con la Lazio non è nata dal nulla ma dal lavoro quotidiano»), guarda con fiducia al futuro: «Questa è la partita più importante della nostra stagione. Non pensiamo allo scudetto e non serve guardare la classifica. Del resto quando eravamo nella colonna di destra sembrava che tutto fosse finito e invece ora se vinciamo con l’Atalanta possiamo dare la svolta all’annata».

È ciò che si auspica Silvio Berlusconi che sale stasera in mesi di assenza per Niang a causa di una frattura al piede destro

Ha vinto all’esordio domenica battendo 3-0 l’Atalanta e oggi Roberto Donadoni (foto LaPresse) ritrova con il suo Bologna, impegnato a Verona nell’anticipo della 12ª giornata di serie A (ore 18, diretta tv Sky Supercalci­o e Sky Calcio 1), Andrea Mandorlini. Il destino però stavolta è rovesciato. Nel 2003 Mandorlini guidava l’Atalanta che a Marassi strapazzò 0-3 il Genoa, sulla cui panchina sedeva un giovane Donadoni, esonerato dopo quella sconfitta. Oggi a rischiare è Mandorlini e in caso di k.o. al Bentegodi il proprietar­io del Verona Maurizio Setti potrebbe decidere di cacciare il tecnico. I gialloblù sono penultimi in classifica, con appena 6 punti, e sono tribuna a San Siro per verificare se il Milan è guarito dai mali d’inizio campionato. Di certo, consideran­do gli infortuni e la squalifica di Bonaventur­a, vedrà all’opera una squadra rinnovata rispetto a quella che ha battuto la Lazio: Mexès giocherà al posto di Alex, Poli in sostituzio­ne di Bertolacci e a sorpresa Niang sembra destinato a battere in volata la concorrenz­a di Honda per un posto nel tridente offensivo. Volendo impostare dall’inizio una gara d’attacco, l’allenatore serbo è orientato a prediliger­e il francese lontano dai campi dal 4 agosto, quando si procurò una frattura del quinto metatarso del piede destro. Azzardo o mossa vincente? Niang non ha Carica Da sinistra Donnarumma, Antonelli, Kukca, Mexès e Romagnoli: nuovi e vecchi rossoneri (LaPresse) l’unica formazione di serie A a non aver ancora vinto una partita in campionato. Donadoni, dopo il successo all’esordio, cerca conferme per un Bologna non uscito del tutto dalla crisi. Il tecnico rossoblù sarà premiato a Milano lunedì 16 novembre. A lui la Gazzetta dello Sport ha deciso di assegnare il premio «Il bello del calcio», istituito in memoria di Giacinto Facchetti e giunto alla decima edizione. Alla cerimonia di consegna interverra­nno anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, della Figc Carlo Tavecchio, della Lega Maurizio Beretta e il direttore della Gazzetta Andrea Monti. di certo 90’ nelle gambe però può garantire esplosivit­à e velocità che il giapponese (sulla sinistra poi, non la sua fascia preferita) non ha nel bagaglio. Del resto per Honda è un momentacci­o: nei giorni scorsi ha avuto un colloquio con Adriano Galliani che ha respinto le sue velleità di fuga nel mercato di gennaio (sul tavolo degli agenti offerte dalla Premier).

Mihajlovic a dire il vero non ha intenzione di trattenerl­o a forza a Milanello: «Uno non è obbligato a restare al Milan: per rimanere qui deve stare bene, se invece vuole andarsene può farlo. Quando Honda ha avuto le possibilit­à ha giocato. Del resto qui non ci sono Maradona o Messi che devono essere impiegati per forza: bisogna avere pazienza e allenarsi bene in settimana. Chi non gioca se la prenda con se stesso, non con me, è il campo a parlare».

Se l’allenatore apre alla cessione, Galliani è costretto un’ora dopo a intervenir­e al dibattito dichiarand­o che il giapponese non ha chiesto di essere venduto. Intanto la bufera Ta ve cchio impazza ma Mihajlovic —- mai banale negli interventi — preferisce stavolta sorvolare: «Non so nulla, non leggo i giornali e in tv guardo solo James Bond». Chissà se dopo un successo sui bergamasch­i ordinerà un vodka martini. Agitato non mescolato.

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