Milano senza pivot, Repesa preoccupato Cantù diventa russa e torna a sognare
Il vento spazza la piana lombarda, anima il soffio di nuova speranza tra le colline di Brianza, mentre fa cadere le prime foglie morte nel territorio metropolitano. Bruttissima caduta casalinga contro il Cedevita Zagabria, la seconda consecutiva, in Eurolega per Milano. Al coach Jasmin Repesa è rimasta una grande amarezza, con la quale ha chiesto scusa a tutti, e la delusione, che gli ha fatto dire: «Così non si può andare avanti». Una dichiarazione preoccupante, in quanto denota un disagio molto più profondo della rabbia per una sconfitta contingente.
Il male oscuro di Milano potrebbe essere molto semplice. Son più di 10 anni che all’Armani manca un centro, non intendiamo un lungo, ma un pivot vero che è cosa ben differente, di stazza e tecnica, di riferimento. Bisogna rassegnarsi: Gani Lawal è un portento atletico ma non sa giocare a basket, mentre al contrario, Stanko Barac, c’è tutto nel suo stesso nome, non ha forza fisica sufficiente per far valere i suoi 216 cm. Le voci di mercato dicono che Milano, oltre a un playmaker e a Sanders, stia cercando anche un altro lungo (in sostituzione di Robbie Hummel?), sistemando i corollari, invece di focalizzare il problema. Intendiamoci: per il campionato italiano quello che c’è basta e avanza. Basta accontentarsi. Che non ci sembra nel Dna dell’Armani.
Sull’antica piazza del Cantucki, invece, soffia da Est il vento del rinnovamento. Che porta il nome di Dmitry Gerasimenko, il magnate russo dell’acciaio e del gas, che da eri è il nuovo socio di maggioranza, ovvero il proprietario, della Pallacanestro Cantù. 37 anni, quasi 2 metri, con la passione innata per il basket, nel 2012 ha fondato la squadra di Volgograd, la Krasnyi Oktjabr (Ottobre Rosso), come il nome della sua acciaieria, la seconda di tutta la Federazione russa. Repesa Il Cedevita ha meritato Chiedo scusa a tifosi, proprietà e dirigenza Così non si va avanti
L’annuncio è arrivato dopo 5 giorni di trattativa intensa, con contenuti molto interessanti, che danno il senso di evoluzione più che di rivoluzione. In primo luogo, a garanzia di continuità, rimarranno tutti i soci della gestione precedente, Anna Cremascoli in testa, che manterrà il ruolo di presidente, inoltre pare che a trattativa in corso Gerasimenko abbia messo come condizione il fatto che lui mai avrebbe acquistato una squadra a rischio retrocessione. Brava, ancora una volta, l’ingegner Anna Cremascoli che a testimonianza della sua passione canturina dopo aver stabilito la cifra complessiva della transazione, pare abbia acconsentito a detrarre da essa il costo dei prossimi rinforzi per la squadra, così come anche l’eventuale deficit di fine stagione. Brave persone. La piazza antica del Cantucki torna a sognare.