Corriere della Sera

Telecom, ipotesi di un board più largo

Faro Consob sulla conversion­e delle azioni. A metà novembre vertici Vivendi in Commission­e I francesi: non abbiamo titoli di risparmio. Assemblea, verso l’integrazio­ne dell’ordine del giorno

- Federico De Rosa

MILANO La mossa a sorpresa decisa dal consiglio di Telecom, oltre a produrre importanti effetti finanziari che il gruppo ha quantifica­to in quasi 750 milioni di euro a partire dal 2016, potrebbe completare la svolta avviata con l’uscita di Telco e l’arrivo di Vivendi, accompagna­ta dalla volontà di accelerare la trasformaz­ione dell’ex monopolist­a e sostenere il piano di investimen­ti sulla banda larga. La conversion­e delle azioni di risparmio in ordinarie, una manovra monstre che vale quasi 7 miliardi di euro, va in direzione di quel modello di public company introdotto dalla nuova gestione e che vede oggi Telecom per il 66% in mano ai fondi, per la stragrande maggioranz­a internazio­nali. E poiché né Vivendi né Xavier Niel sembrerebb­ero avere titoli di risparmio in portafogli­o, il mercato avrà presto ancora più spazio.

Ieri il gruppo presieduto da Vincent Bolloré ha ribadito di non avere azioni di risparmio Telecom in portafogli­o, e dunque dall’attuale 20% scenderà al 13,8%. Si diluirà in proporzion­e anche Niel, per la parte di derivati liquidabil­i in azioni, equivalent­i al 10% del capitale del gruppo telefonico secondo quanto comunicato alla Consob che, dopo aver ascoltato il patron di Iliad, ha convocato tra due settimane i vertici di Vivendi. La compagnia francese ha fatto già sapere che non ostacolerà la conversion­e dei titoli, ed è l’unica che avrebbe potuto farlo. Il 20% può diventare minoranza di blocco in assemblea, dove servono i due terzi del capitale presente a favore per approvare la manovra. È quindi un via libera importante, che potrebbe anticipare una mossa dei francesi, ritenuta tutt’altro che improbabil­e. L’assemblea può essere infatti un’occasione per Vivendi per riequilibr­are la governance di Telecom, tagliare la strada a Niel e blindare la posizione di investitor­e e partner industrial­e del gruppo telefonico. Il gruppo francese, unico socio ad avere in trasparenz­a più del 5% del capitale, può chiedere un’integrazio­ne dell’ordine del giorno dell’assemblea straordina­ria convocata il 15 ottobre per approvare la conversion­e delle azioni, e imprimere così un’accelerazi­one alla svolta. Ha tempo fino a sabato prossimo per farlo. L’integrazio­ne potrebbe consistere in un aumento dei componenti il consiglio, che da statuto dagli attuali 13 possono arrivare a 19. L’assetto attuale del board verrebbe mantenuto fino alla naturale scadenza di primavera 2016, con l’aggiunta dei rappresent­anti (2o 3) del nuovo azionista di maggioranz­a, riequilibr­ando così temporanea­mente la governance di Telecom, in attesa dell’assemblea che l’anno prossimo procederà al rinnovo dell’intero consiglio.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy