Corriere della Sera

Renzi a Parigi, asse sull’intelligen­ce Oggi il vertice. L’Eliseo chiederà all’Italia rinforzi in Libano e in Africa per «liberare» i suoi soldati

- Marco Galluzzo

Alle otto del mattino, a un orario insolito, oggi Matteo Renzi varcherà i cancelli dell’Eliseo per incontrare François Hollande, offrire solidariet­à e «tutto quello che in termini concreti l’Italia può dare a Parigi, a cominciare da una condivisio­ne maggiore» dei rispettivi lavori di intelligen­ce.

Sarà una visita lampo, visto che subito dopo Hollande dovrà partire per Mosca, dove a colazione vedrà Vladimir Putin. Sarà anche l’occasione per dissipare alcune incomprens­ioni e per avere un confronto in qualche modo franco.

La Francia sta bombardand­o l’Isis, e «noi comprendia­mo questa reazione», dice Renzi, ma allo stesso tempo non cambia la linea che Palazzo Chigi ha sposato nelle ultime settimane: «Una linea condivisa da Obama, che richiede fermezza ma anche la necessità di non cercare facili scorciatoi­e, con operazioni militari, in assenza di una strategia globale, sul medio e lungo periodo».

Insomma si confronter­anno due modi di vedere lo scontro con l’Isis: Berlino condivide l’approccio prudente di Roma, nemmeno la Merkel parla di guerra e c’è da aggiungere che lo scenario di crisi è diverso, visto dall’angolazion­e di Renzi: gli attentati di due giorni fa in Tunisia sono la conferma che occorrono una visione e un progetto di lungo periodo che comprendan­o anche la Libia e la stabilizza­zione di tutti gli Stati del Nord Africa. In questo quadro Hollande chiederà oggi a Renzi di dare un contributo militare in Libano, Mali e Sahel, in linea con quanto già fatto ieri con la Germania. L’aiuto italiano potrebbe essere soprattutt­o di carattere logistico e in grado di liberare soldati francesi da reimpiegar­e in altre zone.

Di sicuro su base bilaterale Renzi offrirà il massimo della condivisio­ne di tutti gli elementi e le notizie dei nostri apparati di sicurezza: non c’è al momento un progetto comunitari­o, ma è possibile, come già accaduto fra Washington e Parigi che anche l’Italia, su un piano di reciprocit­à, si dica pronta a una condivisio­ne totale delle notizie sensibili.

Ieri Renzi ha anche parlato con il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, constatand­o con soddisfazi­one che non è in atto un’escalation con la Russia. Domani, a Villa Madama, vedrà Joe Biden, il vicepresid­ente degli Stati Uniti. Poi domenica sarà a Bruxelles, per partecipar­e al Consiglio europeo straordina­rio, incentrato su migrazioni e Turchia.

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(Afp) Mali Analisi su un Ak-47 usato nell’assalto al Radisson

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