Corriere della Sera

«Io ho vinto più del segretario Senza di me il Pd a Napoli non c’è»

Bassolino: «Vietarmi le primarie? Assurdo». Anche Ncd ai gazebo

- di Alessandra Arachi

Antonio Bassolino è arrivato ieri pomeriggio negli studi di #Corriereli­ve e ha tirato subito fuori la sua ironia: «Due vicesegret­ari non fanno un segretario». Tommaso Labate, conduttore della diretta streaming di Corriere tv, aveva appena chiesto all’ex sindaco di Napoli cosa ne pensasse del fatto che contro la candidatur­a a guidare di nuovo la sua città si fossero schierati Lorenzo Guerini e Debora Serracchia­ni, i due vice segretari del Partito democratic­o, appunto.

Antonio Bassolino è deciso. E difende la sua autocandid­atura a sindaco di Napoli con determinaz­ione. Rilancia: «Mi sono candidato diverse volte, la seconda volta ho sempre preso più voti della prima. Ho vinto più di Renzi. Per cui credo di sapere cosa è giusto da fare e cosa non va ripetuto».

Sedici anni e mezzo da leader del centrosini­stra in Campania, come sindaco e come presidente della Regione: Antonio Bassolino, da buon scaramanti­co, ha evitato accuratame­nte di raggiunger­e quota diciassett­e. Ma perché adesso tornare sul luogo del delitto? «Perché Napoli è in grossa difficoltà e perché il Pd a Napoli è messo male», ha detto Bassolino rispondend­o a una domanda di Labate, rilanciata poi da uno dei nostri lettori: ma perché insiste a candidarsi ancora?

Bassolino rilancia anche sulla domanda di Monica Guerzoni che ieri ha affiancato in studio il conduttore. Ma perché non si tira indietro con un gesto nobile? Aveva detto che se Renzi l’avesse chiamata avrebbe avanzato un nome, perché non lo fa adesso quel nome? «Il treno è partito ormai e non si può fermare. Da luglio ci sono pagine e pagine sui giornali sulla mia ipotetica candidatur­a: se da allora il Pd mi avesse chiesto di aiutarlo a trovare un candidato mi sarei impegnato molto volentieri, ne avrei trovati 4-5, li avrei sondati, avrei dato i nomi volentieri al Pd. Ma in questi mesi non c’è stata una sola telefonata da parte loro, mentre si sono fatti sentire pezzi di città».

Bassolino si dichiara renziano convinto, ripete più volte di essere stato tra i fondatori del Pd e per questo respinge al mittente la domanda di un altro lettore che gli chiede se non vede analogie fra la sua situazione e quella del sindaco di Roma Marino nella mancata relazione con Renzi.

Un’altra domanda di un lettore: cosa farebbe se il Pd non la candidasse alle primarie? Un’ipotesi che Bassolino non prende in consideraz­ione: «Se il Pd non volesse candidarmi alle primarie sarebbe un vero e proprio colpo di partito. Ho fatto una battaglia a Napoli perché si facessero le primarie del Pd: senza le primarie il Pd non comincia neanche la partita, non entra in campo. Ci sono de Magistris, Cinque Stelle e il centrodest­ra. Solo con le primarie il Pd si può rialzare in piedi e ricomincia­re la scalata». Adesso, però, anche l’Ncd annuncia di voler partecipar­e a Napoli alle primarie in coalizione con il centrosini­stra.

Una partita a Napoli che Bassolino non vede facile per il Pd, sebbene più semplice di quella di Roma. «A Napoli forse c’è la possibilit­à di vincere con un candidato forte. A Roma i Cinque Stelle potrebbero vincere al di là delle loro stesse intenzioni e del candidato: si può profilare una vittoria preterinte­nzionale».

In città i dem sono messi male Nei mesi scorsi avrei dato altri nomi al Nazareno ma nessuno mi ha chiamato I 5 Stelle potrebbero vincere al di là delle loro stesse intenzioni e del loro candidato Una vittoria preterinte­nzionale

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#Corriereli­ve Su CorriereTv Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governator­e campano, ieri a

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