Corriere della Sera

La guerra d’invasione che non dobbiamo fare

- Di Beppe Severgnini

Tra le migliaia di commenti alla tragedia di Parigi, non tutti indispensa­bili, mi ha colpito quello dello scrittore inglese Martin Amis, che ha paragonato lo Stato Islamico al nazismo: «È una minaccia ugualmente grave per la civiltà. Ci sono ovviamente differenze, ma anche la stessa barbarie delle idee professate, la violenza estrema nei confronti dei più indifesi, la capacità di conquistar­e alle rispettive cause i più deboli, frustrati e ignoranti».

Riassunto efficace, al punto che qualcuno potrebbe esser tentato di proseguire nell’analogia: il nazismo è stato sconfitto con una guerra mondiale, lo stesso dovremmo fare con lo Stato Islamico! Conclusion­e affrettata e pericolosa, invece.

Il nazismo era nato, cresciuto e concentrat­o in un luogo: la Germania. L’islamismo ha la base tra Siria e Iraq, ma potrebbe trovarne un’altra. E, con sigle diverse, già colpisce dal Pakistan alla Nigeria. Attaccarlo in modo tradiziona­le? A parte gli alleati che dovremmo imbarcare — l’orribile Assad, per dirne uno — finiremmo per commettere l’errore degli Usa nel 2003. La guerra in Iraq, lanciata per punire gli attentator­i dell’11 Settembre (che non stavano lì), ha creato un immenso serbatoio di risentimen­to, non ancora esaurito. Disse un ambasciato­re britannico all’epoca, facendo arrabbiare Tony Blair: «George W. Bush è diventato il sergente reclutator­e di Al Qaida...».

Dodici anni dopo, gli antefatti sono simili (l’attacco a tradimento, la follia suicida). Simili le invettive. Uguali gli armiamoci-epartite televisivi (l’ex ministro Antonio Martino, per dirne uno).

Sarebbe un errore di giudizio, invece. Lo stesso che ha commesso, esasperata, Oriana Fallaci.

Invece di dividere gli islamisti assassini dai musulmani pacifici, salderemmo i primi ai secondi. Che in Europa, nel caso qualcuno se lo fosse dimenticat­o, sono venti milioni. Ecco perché il Corriere, all’epoca, si oppose all’intervento.

Ecco perché molti di noi scrissero che la guerra d’invasione, in casi come questi, non è la risposta.

Blocchiamo i flussi di denaro, impediamo i rifornimen­ti d’armi, bombardiam­o lo Stato Islamico di propaganda (non di missili, che cadrebbero sulle teste sbagliate). Saranno i sudditi a cacciare gli schiavisti islamisti: vedrete.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy