Corriere della Sera

La Signora d’Europa La Juve batte il City con Mandzukic e si qualifica agli ottavi di finale

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alessandro Bocci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Occasioni e rischi I bianconeri vicini più volte al raddoppio, ma nel finale rischiano su un tiro di Sterling Marchisio Non è stato facile, noi stiamo crescendo L’Europa è casa nostra

TORINO La Juve stende i milionari imbolsiti del City e si prende tutto, qualificaz­ione agli ottavi e primo posto nel girone in una notte che conferma come l’Europa sia diventata la casa dei bianconeri. La terza vittoria consecutiv­a dopo quelle con Empoli e Milan, la seconda senza subire reti, matura nel segno di due nuovi acquisti che stanno entrando sempre più nei meccanismi: Alex Sandro crossa da sinistra il pallone buono e Mandzukic, dopo essersi liberato in qualche modo di Otamendi, fulmina Hart con un implacabil­e piatto destro nell’angolo.

È in qualche modo anche la vittoria di Allegri, le cui scelte all’inizio avevano sollevato non poche perplessit­à. Max, infatti, rispolvera il vecchio 3-5-2, rinunciand­o contempora­neamente sia a Morata sia a Cuadrado, presentand­o Dybala, l’uomo del momento, accanto al centravant­one croato. Non tutto funziona, sia chiaro. Nel primo tempo i bianconeri non approfitta­no dei chiari disagi dei giganti d’argilla inglesi e alla fine troppe volte sprecano il raddoppio lasciando la partita in sospeso sino all’ultimo respiro.

La strada verso la gloria è ancora lunga, però i segnali sono confortant­i: Marchisio guida bene, Pogba accende lo Stadium con un colpo di tacco che sorprende la difesa del City e anche Dybala in fuorigioco. Il francese vince senza penare il confronto tra giganti con Tourè, spento e bolso come non mai. È proprio Yaya a sprecare un contropied­e goloso che si trasforma nella ripartenza letale della Juve. Mentre non passa inosservat­o il fatto che il Polpo Paul accenda l’azione decisiva liberandos­i di un altro giovane talento, De Bruyne, che con la nazionale belga aveva fatto ammattire gli azzurri di Conte e invece nella notte di Champions finisce prigionier­o delle debolezze del City. La squadra dello sceicco Mansour è piena di talento, ma ancora una volta conferma i suoi disagi europei.

La Juve è brava a sbloccare il risultato in fretta, ma non lo è altrettant­o nell’aggredire una squadra loffia. La sensazione è che i bianconeri, ad un certo punto, preferisca­no gestire più che affondare. Nonostante questo Hart per due volte evita il 2-0, prima sulla mezza girata di Mandzukic e poi in uscita su Lichtstein­er e Clichy in mezzo all’area per poco non combina un pasticcio. Così qualche istante prima dell’intervallo la Juve rischia di farsi raggiunger­e, colpa di un retropassa­ggio suicida di Marchisio che innesca Aguero: Buffon è pronto in uscita. Senza dimenticar­e che due minuti prima della rete di Mandzukic, Fernandinh­o aveva spedito sopra la traversa un rigore in movimento.

Nel secondo tempo il City un po’ si sveglia e aumenta l’intensità delle giocate. Buffon, sempre lui, sventa il colpo di testa basso e angolato di Fernando. Però le occasioni migliori sono bianconere: Sturaro ribatte sul palo il pallonetto di Morata, appena entrato al posto dell’acciaccato Mandzukic; lo stesso spagnolo pecca di egoismo dopo due dribbling non servendo Dybala solo davanti al portiere e Cuadrado non inquadra la porta. Così Sterling va vicino al pareggio. Ma la vittoria della Juve, al netto delle due parate di Buffon, non fa una grinza. E per conservare il primo posto nel girone sarà sufficient­e un pari a Siviglia nell’ultima giornata.

 ??  ?? Botta vincente Mario Mandzukic, 29 anni, segna il gol che vale la qualificaz­ione per la Juventus (Ansa)
Botta vincente Mario Mandzukic, 29 anni, segna il gol che vale la qualificaz­ione per la Juventus (Ansa)
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