La Signora d’Europa La Juve batte il City con Mandzukic e si qualifica agli ottavi di finale
Occasioni e rischi I bianconeri vicini più volte al raddoppio, ma nel finale rischiano su un tiro di Sterling Marchisio Non è stato facile, noi stiamo crescendo L’Europa è casa nostra
TORINO La Juve stende i milionari imbolsiti del City e si prende tutto, qualificazione agli ottavi e primo posto nel girone in una notte che conferma come l’Europa sia diventata la casa dei bianconeri. La terza vittoria consecutiva dopo quelle con Empoli e Milan, la seconda senza subire reti, matura nel segno di due nuovi acquisti che stanno entrando sempre più nei meccanismi: Alex Sandro crossa da sinistra il pallone buono e Mandzukic, dopo essersi liberato in qualche modo di Otamendi, fulmina Hart con un implacabile piatto destro nell’angolo.
È in qualche modo anche la vittoria di Allegri, le cui scelte all’inizio avevano sollevato non poche perplessità. Max, infatti, rispolvera il vecchio 3-5-2, rinunciando contemporaneamente sia a Morata sia a Cuadrado, presentando Dybala, l’uomo del momento, accanto al centravantone croato. Non tutto funziona, sia chiaro. Nel primo tempo i bianconeri non approfittano dei chiari disagi dei giganti d’argilla inglesi e alla fine troppe volte sprecano il raddoppio lasciando la partita in sospeso sino all’ultimo respiro.
La strada verso la gloria è ancora lunga, però i segnali sono confortanti: Marchisio guida bene, Pogba accende lo Stadium con un colpo di tacco che sorprende la difesa del City e anche Dybala in fuorigioco. Il francese vince senza penare il confronto tra giganti con Tourè, spento e bolso come non mai. È proprio Yaya a sprecare un contropiede goloso che si trasforma nella ripartenza letale della Juve. Mentre non passa inosservato il fatto che il Polpo Paul accenda l’azione decisiva liberandosi di un altro giovane talento, De Bruyne, che con la nazionale belga aveva fatto ammattire gli azzurri di Conte e invece nella notte di Champions finisce prigioniero delle debolezze del City. La squadra dello sceicco Mansour è piena di talento, ma ancora una volta conferma i suoi disagi europei.
La Juve è brava a sbloccare il risultato in fretta, ma non lo è altrettanto nell’aggredire una squadra loffia. La sensazione è che i bianconeri, ad un certo punto, preferiscano gestire più che affondare. Nonostante questo Hart per due volte evita il 2-0, prima sulla mezza girata di Mandzukic e poi in uscita su Lichtsteiner e Clichy in mezzo all’area per poco non combina un pasticcio. Così qualche istante prima dell’intervallo la Juve rischia di farsi raggiungere, colpa di un retropassaggio suicida di Marchisio che innesca Aguero: Buffon è pronto in uscita. Senza dimenticare che due minuti prima della rete di Mandzukic, Fernandinho aveva spedito sopra la traversa un rigore in movimento.
Nel secondo tempo il City un po’ si sveglia e aumenta l’intensità delle giocate. Buffon, sempre lui, sventa il colpo di testa basso e angolato di Fernando. Però le occasioni migliori sono bianconere: Sturaro ribatte sul palo il pallonetto di Morata, appena entrato al posto dell’acciaccato Mandzukic; lo stesso spagnolo pecca di egoismo dopo due dribbling non servendo Dybala solo davanti al portiere e Cuadrado non inquadra la porta. Così Sterling va vicino al pareggio. Ma la vittoria della Juve, al netto delle due parate di Buffon, non fa una grinza. E per conservare il primo posto nel girone sarà sufficiente un pari a Siviglia nell’ultima giornata.