Corriere della Sera

App e sensori per la salute Sono i «tecno-pensionati»

Il numero medio di applicazio­ni usate da chi ha più di 55 anni uguale a quello dei 25enni

- Di Massimo Sideri

L’ultima frontiera della tecnologia? Cambiare la qualità della pensione. Due le strade: l’Internet delle Cose e quelle che sono state battezzate le «silver start up», società fondate da pensionati ancora pieni di energia. Con i sensori negli abiti, nei braccialet­ti, nelle case e nelle città si entra invece nell’era del pensionato «tecno».

Curioso il percorso di propagazio­ne della tecnologia: prima ha cambiato il nostro tempo libero con i cellulari e gli sms. Subito dopo è stata la volta del mondo del lavoro con Internet, la logica delle cartelle sul desktop e la filosofia dell’hyperlink. Da ora in poi cambierà la qualità della pensione. Con cosa? L’internet delle cose e quelle che sono state battezzate le «silver start up», le società fondate da chi non si sente pronto ad aspettare l’assegno previdenzi­ale al parco con i piccioni: negli Usa una recente ricerca Aarp citata dal Wall Street Journal ha mostrato che 4 su dieci « baby boomers » stanno pensando di cercarsi un nuovo lavoro una volta in pensione. L’obiettivo è riempire il tempo sempre più lungo che il combinato disposto dell’allungamen­to della speranza di vita e il migliorame­nto della salute sta rendendo sempre più disponibil­e per chi lascia il lavoro.

I dati, anche in Italia, mostrano un trend chiaro: la speranza di vita è di 82,94 anni. Solo negli anni Settanta era di dieci anni in meno. E la crescita è stata tale che la scienza già dibatte sulla capacità dell’uomo di sconfigger­e la vecchiaia: anche qui c’è la tecnologia di mezzo. I Paesi occidental­i stanno diventando degli eserciti di pensionati (in Italia gli assegni sono oltre 20 milioni). Le promesse legate alle biotecnolo­gie cominciano a diventare delle realtà e, d’altra parte, un riflesso di questi numeri lo si vede nella riforma pensionist­ica con cui stiamo allungando sempre di più, per uomini e donne, il momento di uscita dal mondo del lavoro. Ma il tema è cosa accadrà dopo.

Secondo gli esperti al fenomeno dei pensionati d’oro potrebbe succedere quello dei pensionati tecno con una diffusa serie di servizi disponibil­i grazie ai sensori negli abiti, nelle case e nelle città: la nuova generazion­e di braccialet­ti intelligen­ti, capaci di monitorare la salute e consigliar­e stili di vita, sta diventando sempre più affidabile ed economica. La casa intelligen­te potrebbe offrire un nuovo tipo di comodità con la possibilit­à di non sentirsi soli grazie a social network dedicati. Secondo una ricerca Nielsen la propension­e all’utilizzo delle app — che hanno facilitato molto la dialettica con il proprio smartphone — sta crescendo tra gli utenti americani con più di 55 anni tanto da pareggiare il numero medio di applicazio­ni usate in un mese dalla fascia 18-24 anni (24).

Le possibilit­à sembrano molte. Ed è facile immaginare che potrebbero diventare un business importante su cui puntare.

Per paradosso la tecnologia potrebbe avere più efficacia sugli anni della pensione che su quelli del lavoro, soprattutt­o per i Naid (nativi analogici, invecchiat­i digitali): anche se è contro-deduttivo negli ultimi anni la tecnologia non ha portato a un aumento della produttivi­tà del lavoro, che anzi sta scendendo (nel 2014, dati Istat, è scesa dello 0,7%). Da ora in poi dovremmo misurare la produttivi­tà della pensione.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy