Corriere della Sera

Giornata dell’Aids Ma che fine ha fatto il vaccino italiano?

- Di Adriana Bazzi

C’è una lettera arrivata in questi giorni, per la Giornata Mondiale dell’Aids, ad alcuni infettivol­ogi italiani: la manda un’associazio­ne di pazienti sieroposit­ivi che chiede conto di un vaccino sperimenta­le anti-Aids, quello di Barbara Ensoli, dell’Istituto Superiore di Sanità. Un vaccino miliardari­o: lei ha appena chiesto 15 milioni per continuare le sue ricerche. Il vaccino è studiato dal 1998, è stato sempre finanziato con soldi pubblici, ma non ha dato grandi risultati. Riceverà ancora finanziame­nti? Il ministero della Salute tace. Ci si aspetta una risposta dei clinici alla lettera, ma anche di altri ricercator­i, quelli che non si espongono, ma mandano avanti le associazio­ni di pazienti. E ci si chiede. Vale la pena investire questi soldi quando ci sarebbero altre priorità? Di ricerca, come il Progetto Genomi Italia, proposto da Elena Cattaneo, che vorrebbe censire il Dna degli italiani con l’obiettivo di trovare nuove cure, come in America o in Inghilterr­a. O di cura. Come la possibilit­à di guarire pazienti con epatite C, con 1 milione di euro l’anno per i prossimi quattro o cinque?

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