Corriere della Sera

Rischi sul lavoro, 101 morti bianche in più nel 2015

- Di Enrico Marro

In teoria, col progresso delle condizioni di lavoro, legato alle nuove tecnologie e con le più avanzate procedure di sicurezza, i morti sul lavoro dovrebbero diminuire. Sempre in teoria, a questo risultato dovrebbe concorrere il fatto che, purtroppo, l’occupazion­e ristagna. E invece l’Inail, istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, segnala un aumento delle morti bianche e si dice preoccupat­o. Nei primi dieci mesi del 2015, a fronte di un calo complessiv­o degli incidenti del 4,5%, ci sono stati 101 morti in più rispetto allo stesso periodo del 2014: 729 contro 628. Il bilancio sale a 988 morti (+18,6%), se si aggiungono i 259 decessi «in itinere» cioè nel tragitto per andare o tornare dal lavoro. Erano stati anche questi meno nei primi dieci mesi dello scorso anno: 205, per un bilancio totale di 833 morti bianche, 155 in meno.

Con i quasi mille morti del periodo gennaioott­obre, siamo tornati agli oltre 3 morti al giorno sul lavoro che hanno reso tristement­e famosa l’Italia. I pochi dati generali forniti ieri dall’Inail non consentono di trarre conclusion­i. Ma suggerisco­no alcune questioni sulle quali sarà bene indagare a fondo. In particolar­e, è urgente capire se c’è una relazione tra l’aumento dei morti sul lavoro e l’impennata dell’uso dei voucher, i buoni lavoro che dovrebbero servire per pagare il lavoro occasional­e. Essi sono di grande utilità, se usati correttame­nte. Ma non sempre è così e le aree di abuso sono gravi guarda caso nei settori più esposti agli incidenti sul lavoro: l’agricoltur­a e l’edilizia. La recente inchiesta televisiva di Report ha documentat­o casi di lavoratori in nero per gran parte della giornata che sono risultati in regola, una volta infortunat­i, perché pagati con qualche voucher che, miracolosa­mente, avrebbe coperto proprio l’ora in cui è avvenuto l’incidente. Non si capisce perché, in tempo di smartphone, il datore di lavoro non debba essere tenuto a comunicare on line, in tempo reale, il momento in cui comincia la prestazion­e pagata col buono e quello in cui termina. La seconda questione sulla quale indagare è l’età e il lavoro delle vittime. Per vedere se vi sia anche un effetto dovuto all’aumento dell’età pensionabi­le.

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