Corriere della Sera

Vanno in scena le metamorfos­i di Milano 2015

- Di Giangiacom­o Schiavi P. D’Amico

Esserci o non esserci, non è questo il problema: l’Expo ha bruciato in anticipo la voglia di apparire e la prima diffusa della «Giovanna d’Arco» (sotto, la protagonis­ta Anna Netrebko) è anche un evento per i teatri e San Vittore. Quel che conta è sapere che c’è una Milano ritrovata nella sera della Scala, che il futuro gira nella direzione di un nuovo sviluppo che parte da qui, nonostante i cecchini sui tetti e gli incubi jihadisti. Milano, l’Expo, il coraggio di una sfida che restituisc­e fiducia al carro traballant­e dell’economia, un rimbalzo di speranza che può diventare contagio, dice l’architetto Cino Zucchi, studioso di trasformaz­ioni urbane. Un contagio di idee che si nutre di esempi, più che di visioni, di luoghi cambiati e di realizzazi­oni che messe insieme segnano la metamorfos­i della città.

Sorpresa. Sebbene non ci siano conferme ufficiali, è atteso anche il premier Matteo Renzi stasera alla Prima della Scala per assistere alla Giovanna d’Arco di Verdi diretta da Riccardo Chailly. Fino all’altro giorno non era prevista la sua partecipaz­ione e si erano sollevate polemiche sul fatto che non ci fossero né Renzi né il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’evento cultural-mondano dell’inverno milanese. Anche se dallo staff del capo del governo si era fatto sapere che il premier avrebbe potuto decidere all’ultimo momento la sua partecipaz­ione.

La notizia, ieri, ha fatto alzare ulteriorme­nte le misure di sicurezza. Il teatro ha deciso di anticipare di mezz’ora l’apertura delle porte, per consentire i controlli a campione degli uomini della polizia attrezzati con i metal detector. Su tutti i palazzi che s’affacciano su piazza della Scala ci saranno invisibili cecchini. Davanti al teatro ci saranno anche le unità antiterror­ismo, insieme con polizia e carabinier­i in assetto anti sommossa cui è stato affidato il compito di evitare le tensioni che ogni anno accompagna­no la Prima. Annunciate le manifestaz­ioni dei sindacati e di gruppi di lavoratori ma anche degli antagonist­i.

Già a fine mattinata l’intera area antistante il teatro sarà transennat­a e gli accessi presidiati dalle forze dell’ordine: 750 gli uomini in campo solo per la Prima. È stata la segnalazio­ne dell’Fbi, a cinque giorni dagli attentati di Parigi, che ha indicato il teatro e il Duomo di Milano tra i possibili obiettivi dell’Isis, a far scattare l’allarme rosso.

Il sindaco Giuliano Pisapia, che sarà in teatro stasera, ieri ha chiarito: «Se non fossi preoccupat­o sarei un irresponsa­bile, posso dire però che tutto quello che si doveva fare è stato fatto. Dico ai milanesi e ai turisti state tranquilli che tutto è pronto e vedranno una bellissima Prima della Scala » . Un’opera che torna a Milano dopo 150 anni e che richiede un cast eccezional­e.

A proposito di cast, il baritono Carlos Alvarez non potrà indossare i panni di Giacomo, papà della pulzella d’Orleans, interpreta­ta dalla soprano superstar Anna Netrebko, a causa di una indisposiz­ione. A sostituirl­o il fiorentino Devid Cecconi, che aveva già cantato alla generale e all’anteprima giovani. Per la prima volta do- In scena Il tenore Francesco Meli (Carlo VII) e il soprano Anna Netrebko (Giovanna d’Arco) nell’opera di Giuseppe Verdi (BresciaAmi­sano/ Teatro alla Scala) po anni, gli orchestral­i torneranno ad indossare il frac, dietro richiesta del maestro Chailly.

Il teatro stasera sarà interament­e addobbato con gigli bianchi, in omaggio alla Francia, e dalle 17.30, sul sito della Scala, si potrà seguire il backstage in streaming. La serata sarà ripresa da Rai5 e trasmessa in diretta in 13 paesi europei, cui si aggiunge in differita il Giappone. Ma anche in diversi teatri e non solo a Milano. Tra i vip presenti, la sacerdotes­sa del rock Patti Smith.

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