Corriere della Sera

Banche, un fondo per i risparmiat­ori Il governo prepara il decreto sulle Bcc

Dote da 100 milioni per gli obbligazio­nisti coinvolti nei crac. Berlusconi: «Fare di più»

- Mario Sensini

Un Fondo di solidariet­à, alimentato in parte anche dalle banche, o un credito di imposta sull’Irpef. Il governo è pronto a valutare le proposte della maggioranz­a e dell’opposizion­e, ed introdurre nella legge di Stabilità un sollievo almeno per i risparmiat­ori più deboli tra quelli che hanno perso i loro investimen­ti in Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cassa di Ferrara.

Il decreto del governo per il salvataggi­o dei quattro istituti, di cui viene azzerato il capitale, è confluito nella legge di bilancio all’esame della Camera e ieri, mentre sulla Piazza di Montecitor­io protestava­no le associazio­ni dei risparmiat­ori e i parlamenta­ri del M5S, il governo si è detto pronto ad appoggiare una soluzione per i piccoli risparmiat­ori coinvolti nel dissesto, «purché non si infrangano le regole Ue che vietano gli aiuti di Stato». «Ci sono numerosi emendament­i di maggioranz­a e opposizion­e. L’esecutivo è orientato a valutare le soluzioni potenzialm­ente adottabili» ha detto ieri il viceminist­ro dell’Economia, Enrico Morando. In particolar­e, il governo «è favorevole alla costituzio­ne di un fondo dove convergano una parte di risorse pubbliche, minoritari­e, e una quota maggiorita­ria di risorse delle banche».

Oggetto dell’intervento dovrebbero essere, però, solo i risparmiat­ori che hanno sottoscrit­to obbligazio­ni subordinat­e dei quattro istituti, e parzialmen­te. Il Pd ha proposto un fondo di 120 milioni, due terzi dei quali a carico delle banche, ma la cifra potrebbe limitarsi a soli 100 milioni e garantire così circa un terzo dell’esposizion­e dei piccoli obbligazio­nisti, pari a circa 350 milioni. Molto più difficile, anche per i limiti imposti dalla Ue, dare un sollievo anche a chi ha sottoscrit­to le azioni delle banche. L’intervento «non può essere orizzontal­e» ha detto Morando.

Il clima alla Camera è teso. In commission­e c’è stato uno scontro tra i deputati del Pd e i 5 Stelle, che vogliono l’intervento del Tesoro con un prestito e il commissari­amento delle banche, mentre sale la pressione degli altri partiti di opposizion­e. «Governo e Bankitalia dovevano vigilare e dare l’allarme per tempo, ora il governo deve intervenir­e al più presto», dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al Tg5.

La commission­e proseguirà l’esame degli altri emendament­i, lasciando per ultimi questi sulle banche. Oggi e domani il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sarà a Bruxelles. Difficilme­nte la soluzione si materializ­zerà prima del suo ritorno. Sollecitat­o dall’opposizion­e, Padoan potrebbe intervenir­e in Commission­e. Subito dopo Natale il governo si concentrer­à sulla riforma delle Banche di credito cooperativ­o, come ha annunciato il premier Matteo Renzi nell’intervista di ieri al Corriere. Un decreto che dovrebbe accogliere il testo di autoriform­a presentato dalle stesse Bcc.

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