Banche, un fondo per i risparmiatori Il governo prepara il decreto sulle Bcc
Dote da 100 milioni per gli obbligazionisti coinvolti nei crac. Berlusconi: «Fare di più»
Un Fondo di solidarietà, alimentato in parte anche dalle banche, o un credito di imposta sull’Irpef. Il governo è pronto a valutare le proposte della maggioranza e dell’opposizione, ed introdurre nella legge di Stabilità un sollievo almeno per i risparmiatori più deboli tra quelli che hanno perso i loro investimenti in Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cassa di Ferrara.
Il decreto del governo per il salvataggio dei quattro istituti, di cui viene azzerato il capitale, è confluito nella legge di bilancio all’esame della Camera e ieri, mentre sulla Piazza di Montecitorio protestavano le associazioni dei risparmiatori e i parlamentari del M5S, il governo si è detto pronto ad appoggiare una soluzione per i piccoli risparmiatori coinvolti nel dissesto, «purché non si infrangano le regole Ue che vietano gli aiuti di Stato». «Ci sono numerosi emendamenti di maggioranza e opposizione. L’esecutivo è orientato a valutare le soluzioni potenzialmente adottabili» ha detto ieri il viceministro dell’Economia, Enrico Morando. In particolare, il governo «è favorevole alla costituzione di un fondo dove convergano una parte di risorse pubbliche, minoritarie, e una quota maggioritaria di risorse delle banche».
Oggetto dell’intervento dovrebbero essere, però, solo i risparmiatori che hanno sottoscritto obbligazioni subordinate dei quattro istituti, e parzialmente. Il Pd ha proposto un fondo di 120 milioni, due terzi dei quali a carico delle banche, ma la cifra potrebbe limitarsi a soli 100 milioni e garantire così circa un terzo dell’esposizione dei piccoli obbligazionisti, pari a circa 350 milioni. Molto più difficile, anche per i limiti imposti dalla Ue, dare un sollievo anche a chi ha sottoscritto le azioni delle banche. L’intervento «non può essere orizzontale» ha detto Morando.
Il clima alla Camera è teso. In commissione c’è stato uno scontro tra i deputati del Pd e i 5 Stelle, che vogliono l’intervento del Tesoro con un prestito e il commissariamento delle banche, mentre sale la pressione degli altri partiti di opposizione. «Governo e Bankitalia dovevano vigilare e dare l’allarme per tempo, ora il governo deve intervenire al più presto», dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al Tg5.
La commissione proseguirà l’esame degli altri emendamenti, lasciando per ultimi questi sulle banche. Oggi e domani il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sarà a Bruxelles. Difficilmente la soluzione si materializzerà prima del suo ritorno. Sollecitato dall’opposizione, Padoan potrebbe intervenire in Commissione. Subito dopo Natale il governo si concentrerà sulla riforma delle Banche di credito cooperativo, come ha annunciato il premier Matteo Renzi nell’intervista di ieri al Corriere. Un decreto che dovrebbe accogliere il testo di autoriforma presentato dalle stesse Bcc.