Ambizione e voglia di modernità: i motori delle nostre società
I temi de «la Lettura» in edicola per tutta la settimana
Fu l’ambizione a guidare Alessandro Magno e a portare Abraham Lincoln, nato in una casa povera, a diventare presidente degli Stati Uniti. Per la sua ambizione Riccardo III venne abbandonato da tutti e morì di morte violenta. Fu sempre la voglia di riuscire a dispetto di tutto e tutti che condusse a strepitosi successi nel campo della medicina. Una storia di ascese e cadute ripercorsa da Giuseppe Remuzzi sul nuovo numero de «la Lettura», il #210, in edicola per tutta la settimana, dove i sogni di gloria si dimostrano motore d’accelerazione della nostra civiltà.
Voltando (fisicamente) pagina, ci si ritrova nell’Italia del dopoguerra, tra il disagio della realtà e la voglia di modernizzazione che fu allora una grande spinta per la crescita. In quegli anni il fotoromanzo fece sognare con le sue storie d’amore per immagini un pubblico stanco di privazioni ed entrò nell’immaginario popolare malgrado critiche e reticenze. È quanto racconta Carlo Bordoni ripercorrendo la vicenda imprenditoriale di Cino Del Duca strettamente legata alla storia di questo «cinema dei poveri».
Ci si ritrova quindi tra boschi o spiagge solitarie. È nella natura, confessa l’autore altoatesino de I colori della crudeltà (Bompiani) Joseph Zoderer conversando con Claudio Magris, che si può cercare una salvezza o una possibilità di redenzione, una via di fuga in una vita segnata dal trauma dell’esilio e dell’estraneità.
C’è poi la cronaca che diventa letteratura e scrittura. Una scrittura, quella del premio Nobel Svetlana Aleksievic (a cui è dedicata una visualizzazione dati su due pagine realizzata da Federica Fragapane e commentata da Luigi Ippolito), «che è come ago e filo: trasforma le vicende individuali in un tessuto che rende più leggibile il contesto circostante». Ma la cronaca diventa anche arte, come avviene nelle opere dei 45 protagonisti della creatività turca che portano al Maxxi di Roma il volto postmoderno di Istanbul: le contraddizioni, le proteste di Gezi Park e piazza Taksim, la voglia di libertà e le aspirazioni della grande città euro-asiatica di cui scrive Vincenzo Trione.