Corriere della Sera

Le auto rimettono il turbo

Tra citycar e vetture compatte si vanno sempre più diffondend­o i motori a benzina con il compressor­e, che garantisce alte prestazion­i ed emissioni ridotte anche sulle piccole cilindrate

- Alessandro Marchetti Tricamo

Un diavolo nel motore. L’accelerazi­one brutale come il peccato preferito. È il turbocompr­essore, per tutti sempliceme­nte turbo: una turbina gira spinta dai gas di scarico e aziona un compressor­e, che a sua volta aumenta la quantità d’aria immessa nel motore. E la potenza vola.

A vendere l’anima al diavolo oggi sono soprattutt­o le più piccole a benzina. La strategia è semplice: un motore, spesso a 3 o addirittur­a a 2 cilindri, così piccolo da avere il tempo per un caffè nelle lente accelerazi­oni ma che abbinato al turbo, lancia l’auto in avanti appena la lancetta dei giri supera quota mille. Il risultato è assicurato: «Con il 1.2 turbo benzina offriamo le stesse prestazion­i di un più grande 1.8 aspirato con una coppia massima subito disponibil­e e emissioni inferiori», spiega Tetsu Yamada, responsabi­le progettazi­one motori Toyota.

Compatto, efficiente e senza compromess­i. Oggi il turbo benzina è un quadro che ha cambiato cornice, lasciando i problemi di detonazion­e e consumi elevati all’album dei ricordi di chi ha guidato almeno una volta la Fiat Uno Turbo o la Renault 5 GT Turbo della fine degli anni Ottanta. E i risultati si vedono: il 10% delle Ford vendute in Italia ha il piccolo 3 cilindri turbo benzina Ecoboost, quota che sale al 20% nel caso del crossover Ecosport. Il gruppo PSA (Peugeot-Citroën) in 20 mesi, nel mondo, ha superato per il 3 cilindri turbo benzina le 200 mila unità: quel motore vale il 20% delle vendite della Cactus. Numeri destinati a salire, almeno a sentire le previsioni degli analisti di Roland Berger: «Nel 2030, il diesel sparirà sulle piccole, raggiunger­à solo il 26% tra le utilitarie e perderà il 10% di quota sulle medie».

Non è un caso che l’elenco di citycar e compatte con il turbo sia già molto lungo e destinato a crescere. «Nel 2017 arriverà la nuova generazion­e della Civic, con due motori turbo benzina VTEC compatti 1.0 e 1.5. Ma già oggi la Civic Type R monta il nuovo e più grande 2.0 VTEC da 310 cavalli», annuncia Alessandro Skerl, direttore generale Honda Italia. Sul turbo benzina si gioca anche la sfida della Fiat 124 Spider: dimostrare Oltreocean­o che un piccolo 1.4 da 160 cavalli può divertire quanto un vitaminizz­ato V6.

Ma gli americani non sono gli unici da convincere. Basta entrare in un forum di «smanettoni» per notare perplessit­à sul turbo benzina: la coppia è tanta ma è piatta, bene per un’utilitaria ma mortifican­te per una sportiva... C’è chi si spinge oltre: il turbo non permette di cogliere le sfumature, appiattisc­e le differenze con il rischio di trovarsi motori tutti uguali... Non la pensa così Porsche: sulla 911 Carrera ha sostituito il classico boxer a 6 cilindri aspirato con un turbo. Passato da rimpianger­e o futuro da attendere a braccia aperte?

 ??  ?? 1) La Honda Civic Type R con il motore turbo 2.0 VTEC da 310 cavalli
2) La Fiat 124 Spider: avrà anche un motore 1.4 turbo da 160 cavalli
3) La Citroën Cactus: il 20 per cento delle vendite è fatto delle versioni con il motore 3 cilindri turbo a...
1) La Honda Civic Type R con il motore turbo 2.0 VTEC da 310 cavalli 2) La Fiat 124 Spider: avrà anche un motore 1.4 turbo da 160 cavalli 3) La Citroën Cactus: il 20 per cento delle vendite è fatto delle versioni con il motore 3 cilindri turbo a...
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