Le auto rimettono il turbo
Tra citycar e vetture compatte si vanno sempre più diffondendo i motori a benzina con il compressore, che garantisce alte prestazioni ed emissioni ridotte anche sulle piccole cilindrate
Un diavolo nel motore. L’accelerazione brutale come il peccato preferito. È il turbocompressore, per tutti semplicemente turbo: una turbina gira spinta dai gas di scarico e aziona un compressore, che a sua volta aumenta la quantità d’aria immessa nel motore. E la potenza vola.
A vendere l’anima al diavolo oggi sono soprattutto le più piccole a benzina. La strategia è semplice: un motore, spesso a 3 o addirittura a 2 cilindri, così piccolo da avere il tempo per un caffè nelle lente accelerazioni ma che abbinato al turbo, lancia l’auto in avanti appena la lancetta dei giri supera quota mille. Il risultato è assicurato: «Con il 1.2 turbo benzina offriamo le stesse prestazioni di un più grande 1.8 aspirato con una coppia massima subito disponibile e emissioni inferiori», spiega Tetsu Yamada, responsabile progettazione motori Toyota.
Compatto, efficiente e senza compromessi. Oggi il turbo benzina è un quadro che ha cambiato cornice, lasciando i problemi di detonazione e consumi elevati all’album dei ricordi di chi ha guidato almeno una volta la Fiat Uno Turbo o la Renault 5 GT Turbo della fine degli anni Ottanta. E i risultati si vedono: il 10% delle Ford vendute in Italia ha il piccolo 3 cilindri turbo benzina Ecoboost, quota che sale al 20% nel caso del crossover Ecosport. Il gruppo PSA (Peugeot-Citroën) in 20 mesi, nel mondo, ha superato per il 3 cilindri turbo benzina le 200 mila unità: quel motore vale il 20% delle vendite della Cactus. Numeri destinati a salire, almeno a sentire le previsioni degli analisti di Roland Berger: «Nel 2030, il diesel sparirà sulle piccole, raggiungerà solo il 26% tra le utilitarie e perderà il 10% di quota sulle medie».
Non è un caso che l’elenco di citycar e compatte con il turbo sia già molto lungo e destinato a crescere. «Nel 2017 arriverà la nuova generazione della Civic, con due motori turbo benzina VTEC compatti 1.0 e 1.5. Ma già oggi la Civic Type R monta il nuovo e più grande 2.0 VTEC da 310 cavalli», annuncia Alessandro Skerl, direttore generale Honda Italia. Sul turbo benzina si gioca anche la sfida della Fiat 124 Spider: dimostrare Oltreoceano che un piccolo 1.4 da 160 cavalli può divertire quanto un vitaminizzato V6.
Ma gli americani non sono gli unici da convincere. Basta entrare in un forum di «smanettoni» per notare perplessità sul turbo benzina: la coppia è tanta ma è piatta, bene per un’utilitaria ma mortificante per una sportiva... C’è chi si spinge oltre: il turbo non permette di cogliere le sfumature, appiattisce le differenze con il rischio di trovarsi motori tutti uguali... Non la pensa così Porsche: sulla 911 Carrera ha sostituito il classico boxer a 6 cilindri aspirato con un turbo. Passato da rimpiangere o futuro da attendere a braccia aperte?