Risparmio, il piano per i rimborsi
Via libera dalla Ue all’arbitrato: si deciderà caso per caso. Renzi: riformeremo il sistema
Si delinea il piano di rimborsi ai possessori di obbligazioni delle quattro banche regionali salvate. L’Unione Europea apre sull’arbitrato affidato alla Consob, ossia alla valutazione caso per caso. Renzi: cambieremo il sistema.
«Non si può escludere che le quattro banche abbiano venduto obbligazioni subordinate a persone che presentavano un profilo di rischio incompatibile con la natura di questi titoli ma questo è quanto andrebbe accertato con un’analisi di ogni singola posizione». È il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a dare qualche primo elemento, davanti alla commissione Bilancio della Camera, di quale sarà la « risposta compatibile con l’Unione europea» che il governo darà ai risparmiatori che hanno perso i soldi investiti nelle quattro banche salvate pochi giorni fa per decreto.
L’emendamento al disegno di legge di Stabilità, che sarà depositato nelle prossime ore, prevederà la creazione di un «fondo con il contributo delle banche». La somma dovrebbe essere 100 milioni di euro: basterebbe a coprire quasi un terzo dei 340 milioni di soldi persi dai 10.500 investitori coinvolti, anche se è possibile che ce ne siano altri che abbiano comprato gli stessi titoli non direttamente dalle banche ma da investitori istituzionali, e cioè dopo un secondo passaggio. La decisione «caso per caso» dovrebbe prevedere il ricorso all’Isee, il riccometro, per identificare i casi socialmente più delicati. Dando la precedenza alle obbligazioni più vecchie e meno rischiose, E sarà affidata a un arbitrato, anche se non è detto che la scelta cada sulla Consob, l’organo di vigilanza sulla Borsa, parte in causa nella vicenda. Tutti questi passaggi, in ogni caso, saranno definiti in un regolamento da emanare più avanti. La commissione europea fa sapere che l’arbitrato è «un’ottima idea». Ma anche che non è possibile che lo Stato rimborsi direttamente chi ha subito le perdite. Ed è qui che la partita è ancora da giocare. Padoan parla di contributo da parte delle banche. Ma nel governo c’è la tentazione di aggiungere anche un intervento pubblico, che porterebbe a un nuovo scontro con Bruxelles. Non a caso lo stesso Padoan ricorda che in Europa, quando le regole lo consentivano, per salvare le banche sono stati spesi 1.100 miliardi di euro. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco dice «l’impegno è massimo, abbiamo fatto il meglio». La Consob si difende affermando che non poteva vietare la vendita di titoli pericolosi. Il ministro Graziano Delrio osserva che la soluzione non è stato trovata per la banca del papà della Boschi (che è stato vicepresidente di quella dell’Etruria) ma per migliaia di risparmiatori mentre Silvio Berlusconi dice che avrebbe «abbracciato» la vedova del risparmiatore che si è ucciso a Civitavecchia ma «non ci si può lasciare andare a gesti del genere». Ma il capitolo banche non riguarda solo i quattro istituti salvati e i loro obbligazionisti nei guai. «La riforma del sistema del credito è quanto mai urgente — dice il presidente del consiglio Matteo Renzi — come abbiamo visto non solo nelle ultime ore ma nell’ultimo anno con la riforma delle popolari».