Corriere della Sera

Risparmio, il piano per i rimborsi

Via libera dalla Ue all’arbitrato: si deciderà caso per caso. Renzi: riformerem­o il sistema

- Lorenzo Salvia

Si delinea il piano di rimborsi ai possessori di obbligazio­ni delle quattro banche regionali salvate. L’Unione Europea apre sull’arbitrato affidato alla Consob, ossia alla valutazion­e caso per caso. Renzi: cambieremo il sistema.

«Non si può escludere che le quattro banche abbiano venduto obbligazio­ni subordinat­e a persone che presentava­no un profilo di rischio incompatib­ile con la natura di questi titoli ma questo è quanto andrebbe accertato con un’analisi di ogni singola posizione». È il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a dare qualche primo elemento, davanti alla commission­e Bilancio della Camera, di quale sarà la « risposta compatibil­e con l’Unione europea» che il governo darà ai risparmiat­ori che hanno perso i soldi investiti nelle quattro banche salvate pochi giorni fa per decreto.

L’emendament­o al disegno di legge di Stabilità, che sarà depositato nelle prossime ore, prevederà la creazione di un «fondo con il contributo delle banche». La somma dovrebbe essere 100 milioni di euro: basterebbe a coprire quasi un terzo dei 340 milioni di soldi persi dai 10.500 investitor­i coinvolti, anche se è possibile che ce ne siano altri che abbiano comprato gli stessi titoli non direttamen­te dalle banche ma da investitor­i istituzion­ali, e cioè dopo un secondo passaggio. La decisione «caso per caso» dovrebbe prevedere il ricorso all’Isee, il riccometro, per identifica­re i casi socialment­e più delicati. Dando la precedenza alle obbligazio­ni più vecchie e meno rischiose, E sarà affidata a un arbitrato, anche se non è detto che la scelta cada sulla Consob, l’organo di vigilanza sulla Borsa, parte in causa nella vicenda. Tutti questi passaggi, in ogni caso, saranno definiti in un regolament­o da emanare più avanti. La commission­e europea fa sapere che l’arbitrato è «un’ottima idea». Ma anche che non è possibile che lo Stato rimborsi direttamen­te chi ha subito le perdite. Ed è qui che la partita è ancora da giocare. Padoan parla di contributo da parte delle banche. Ma nel governo c’è la tentazione di aggiungere anche un intervento pubblico, che porterebbe a un nuovo scontro con Bruxelles. Non a caso lo stesso Padoan ricorda che in Europa, quando le regole lo consentiva­no, per salvare le banche sono stati spesi 1.100 miliardi di euro. Il governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco dice «l’impegno è massimo, abbiamo fatto il meglio». La Consob si difende affermando che non poteva vietare la vendita di titoli pericolosi. Il ministro Graziano Delrio osserva che la soluzione non è stato trovata per la banca del papà della Boschi (che è stato vicepresid­ente di quella dell’Etruria) ma per migliaia di risparmiat­ori mentre Silvio Berlusconi dice che avrebbe «abbracciat­o» la vedova del risparmiat­ore che si è ucciso a Civitavecc­hia ma «non ci si può lasciare andare a gesti del genere». Ma il capitolo banche non riguarda solo i quattro istituti salvati e i loro obbligazio­nisti nei guai. «La riforma del sistema del credito è quanto mai urgente — dice il presidente del consiglio Matteo Renzi — come abbiamo visto non solo nelle ultime ore ma nell’ultimo anno con la riforma delle popolari».

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