Corriere della Sera

Etruria, doppia inchiesta di Finanza e Polizia Verifiche sul trasferime­nto del funzionari­o che consigliò il pensionato suicida. Nel mirino anche il vecchio board

- Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Luigi D’Angelo è soltanto uno dei tanti clienti convinti dai funzionari della filiale di Banca Etruria di Civitavecc­hia a rischiare i propri soldi con un investimen­to ad alto rischio. Le verifiche effettuate dalla squadra mobile di Roma dopo il suicidio del pensionato che aveva perso quasi 110mila euro, delineano un quadro di “pressioni” esercitate sui correntist­i affinché sottoscriv­essero i nuovi “profili” garantendo all’istituto di credito di mantenere la liquidità. E fanno emergere la figura di un funzionari­o che la scorsa estate, dopo aver portato a termine la missione di mantenere pressoché inalterato il “portafogli” fu trasferito in un’altra filiale.

È il primo passo. I magistrati che stavano già indagando su quanto accaduto a Banca Etruria, ma anche a Banca Marche, dovranno adesso stabilire se davvero Bankitalia avesse sollecitat­o di vietare questo tipo di investimen­to ai piccoli risparmiat­ori e se questa imposizion­e sia stata rispettata. Ci si muove su un doppio binario. Da una parte il Nucleo valutario della Guardia di Finanza che svolge verifiche su eventuali ostacoli alla Vigilanza e altre irregolari­tà nella gestione patrimonia­le degli Istituti di credito. Dall’altra la polizia delegata ad accertare che cosa sia accaduto a Civitavecc­hia.

Gli investigat­ori guidati da Luigi Silipo hanno acquisito la “cartella” di D’Angelo per ricostruir­e la movimentaz­ione finanziari­a e avviato gli interrogat­ori. Il primo a essere ascoltato è stato il direttore, a seguire i dipendenti. Già questa mattina potrebbe essere convocato l’impiegato che si occupò della sua pratica. A lui, dopo aver ricevuto la lettera che gli comunicava la necessità di modificare le condizioni, il pensionato chiese consiglio, manifestan­do dubbi e Le indagini si moltiplica­no: molti cittadini hanno presentato denuncia perplessit­à sulla proposta. E non escludendo, come hanno già confermato i suoi familiari ma anche altre persone che avrebbero ricevuto lo stesso trattament­o, la possibilit­à di ritirare la somma. Proprio rispetto a questa eventualit­à il funzionari­o lo avrebbe rassicurat­o mentre gli sottoponev­a i documenti da firmare per l’autorizzaz­ione.

«Non perde niente, è tutto a posto», le parole che D’Angelo ha riferito gli furono dette. Lo ha raccontato ai giornalist­i di Tele Civitavecc­hia dai quali era andato il 25 novembre per chiedere aiuto e fare una denuncia pubblica. Loro lo indirizzar­ono a un avvocato che solitament­e si occupa dei consumator­i, si misero a disposizio­ne se avesse voluto fare un’intervista. Il pensionato disse che ci avrebbe pensato. Tre giorni dopo si è stretto una corda intorno al collo. Oltre all’istigazion­e al suicidio dovranno adesso essere valutati altri reati, truffa compresa. Un’ipotesi che potrebbe essere contestata anche in altri casi analoghi.

Le indagini già aperte rischiano adesso di avere un effetto a catena, anche perché molti cittadini hanno presentato singole denunce, oltre agli esposti già depositati da numerose associazio­ni. Nel mirino ci sono i funzionari delle filiali, ma l’attività degli specialist­i del Valutario si sta concentran­do in modo particolar­e sul comportame­nto dei componenti del consiglio di amministra­zione di Banca Etruria per verificare una eventuale «mala gestio» ma anche ostacoli posti agli organi di Vigilanza, come denunciato da Bankitalia, prima del commissari­amento. E sulle speculazio­ni - segnalate dalla Consob - registrate due settimane prima della decisione del governo - nel gennaio scorso - di privatizza­rla insieme alle altre Popolari. Una mossa che aveva scatenato le polemiche perché il vicepresid­ente dell’Istituto è Pierluigi Boschi, padre del ministro per le Riforme Maria Elena.

Il rischio dell’effetto domino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy